Bibliografia Vichiana II

APPENDICE

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Ponere e l'onore della vagheggiata nuova edizione del Vico. Che se quest’augurio sembrasse povero di speranze, non mi resterebbe che invitare i miei cortesi colleghi ad augurare a me lunghi anni di vita, di calma edi salute, perché se avrò tutte queste belle cose, ese altri volenterosi non mi precederenno,—un giorno o l’altro, quella edizione mi proverò a farla io. Ma, fuori di celia, sarebbe opera da occupare decorosamente un’accademia. Dovrei qui in ultimo ringraziare molti amici degli aiuti che mi hanno dato per questa bibliografia ; ma, tacendo i molti, non posso almeno non ricordare Arturo Farinelli, il quale, con la solita inesauribile bontà, mi ha spedito dalle biblioteche di Germania vari volumi, introvabili in Italia, che mi occorreva consultare ; i miei antichi compagni di collegio ing. Tommaso e Vincenzo de Rosa dei marchesi di Villarosa, che mi hanno lascialo frugare tra le carte del loro bisavolo, benemerito editore degli Opuscoli vichiani, e hanno messo liberamente a mia disposizione tutto ciò che ivi si è rinvenuto del Vico o intorno al Vico; e il dolt. Fortunato Pintor, alla cui cortesia anch’ io. come tanti degli studiosi d’ Italia, non mi sono rivolto invano. Napoli, 1904. Benedetto Croce

II COMMIATO INEDITO ALLA PRIMA EDIZIONE COMMENTATA DELLA « SCIENZA NUOVA SECONDA »

(v. sopra p. 788 { ) Quando, sei anni fa, mi accinsi a quest’edizione, mio fermo proposito era di guardare alla Scienza nuova con l’occhio freddo e indifferente del filologo. Dare il testo dell’opera quanto più esattamente e compiutamente si potesse ; additare, sempre che riuscisse possibile, le fonti di cui il Vico si era servito ; aggiungere o integrare le citazioni mancanti o incompiute ; tali, i limiti che io stesso tracciai al mio lavoro. Volevo, insomma, restare sempre alla superficie o involucro esterno : fare come chi, assistendo alla recita d’un dramma, rivolga tutta la sua attenzione alla decorazione scenica, divertendola invece dalle bellezze artistiche della favola. Dico subito che, in quel primo momento, un programma cosiffatto mi parve non soltanto perfettamente ragionevole, ma anche tale da potere 1 A dissuadermi dal pubblicare a suo tempo questo Commiato valse l’avermi l’amico Croce ricordato il proverbio napoletano che consiglia di non attaccare campanelli al collo del gatto. Ma, ora che 1’ edizione a cui il Commiato si riferisce è esauritissima, e il commento che la adornava (o appesantiva) è alato rifatto ah imis con metodo del tutto diverso, posso bene, senza pericolo di porre sull’avviso i sorci, rendere pubbliche le pagine aulocondannatorie scritte allora.