Il Molise dalle origini ai nostri giorni

professione pura della fede ~ non richiese una vera e propria gerarchia ecclesiastica, la quale parve assolutamente indispensabile quando la fede ai propagò od universalizzò, e divenne stromento dì potere civile. Il Concilio di Trento non solo ebbe a rinsaldare i vincoli e l’obbedienza alla gerarchia; ma ritenne perfino indispensabile di dovere elevar questa a dignità di dogma. La gerarchia è duplice: di ordino e di giurisdizione. La gerarchia d’ordine consta di Ministri (suddiaconi e diaconi), di Preti, di Vescovi, i quali ultimi sono considerati successori degli Apostoli. Queste tre categorie, in virtù della consacrazione, sono canonicamente uguali fra loro ; senonchè, dopo il Concilio suddetto, i Vescovi vennero implicitamente e diremmo quasi sotto mano ritenuti superiori alle altre due “ jure divino La gerarchia di giurisdizione consta di Vescovi, Metropolitani, Primati e Patriarchi. 1,1 Pontefice, al sommo della scala, è Metropolitano di Roma, Primate d’ltalia e Patriarca d’Oecidente. Come Primate crea i Vescovi, ma solo come Patriarca può traslatarli e deporli. I Vescovi sono soggetti alla giurisdizione del Metropolitano, e da Alessandro 111 (1159-1181) furono detti “ suffragano] „ di questo, perchè portavano il proprio suffragio nei Concili. 1 Cardinali sono fuori della gerarchia, e formano uno speciale consesso, o sonato, o presbiterio, del cui consiglio il sommo gerarca fruisce per regolare gli affari e gli interessi della Chiesa in tutto l’orbe cattolico. Nei Concili però, quali rappresentanti più diretti della persona del Papa e nelle pubblicbo funzioni, hanno preminenza sui Patriarchi, come questi sui Metropolitani. Nel Reame di Napoli i Vescovi nel perimetro della propria giurisdizione avevano diritto agli onori militari spettanti ai generali di Brigata, gli Arcivescovi o Metropolitani a quelli dei Marescialli, i Metropolitani Cardinali a quelli dei Tenenti Generali. Nelle pubbliche cerimonie avevano ciascuno la precedenza sui gradi militari equipollenti e superiori ; ma nelle rispettive provincia i Cardinali e gli Arcivescovi, soltanto, precedevano l’lntendente. Nell'attuale Regno d’ltalia, il Papa (per la legge 13 maggio 18711 riceve gli onori sovrani e le preminenze d’onore riconosciutegli dai sovrani cattolici ; mentre pel R. D. 19 api-ile 1868 regolante l’ordine delle precedenze a Corte o nelle funzioni pubbliche, i Cardinali precedono i Cavalieri della SS. Annunziata, gli Arcivescovi susseguono la quinta categoria (Senatori e Deputati), e i Vescovi la sesta, precedendo i Prefetti che iniziano la settima categoria. Era più laico il protocollo Borbonico. NeU’ex-Rearae, i Vescovi, in forza del Concordato del 1818, godevano un trattamento annuo non minore di 3000 ducati netto d’imposta. Per l’abolizione del Concordato, e il disposto dell’articolo 19 della legge

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