Il Molise dalle origini ai nostri giorni

Una prova l’abbiamo avuta nell’opera della Commissione Feudale; opera che fu provvida alla pubblica economia, ma non brillò certo poiossequio alla morale pura ed alla giustizia assoluta. Stabilite delle norme di massima, la Commissione tagliò corto sullo singolo questioni giurìdiche con una sommarietà tirannica, e venne applaudita o portata al cielo dal numero enorme dei beneficati. Le vittime, al paragone, era cosi poche da non aver voce in capitolo, e furono di leggieri sopraffatte. E un altro rilievo ci preme qui faro. E difficile oggi, allo stato delle conoscenze scientifiche, di potere seriamente contestare che la proprietà “ lungi dall’essero sorta mercè l’occupazione innocente di una res nullius, “ eruppe dall’appropriazione violenta di una res communis „ (458); o elio il suo ritorno al carattere genetico avverrà o in virtù di legislazione o per forza di rivoluzione. E vero che il comuniSmo visto sotto questo aspetto—non è in fondo che una visione retrograda ; è vero altresì che l’evento —il ricorso storico sarà lontano noi tempo; ma è por vera questa dignità e cioè che la terra dovrà in prevalenza appartenere a chi direttamente la lavora. Quindi il fatto di accentrare la proprietà terriera è a nostro avviso un fatto antisociale in sé ; ed improvvida è la politica libertaria cho non argina il diritto privato nelle manifestazioni che preparano danni sociali. II principio della libera proprietà , proclamato al mondo dalla Costituente francese, comincia a declinare nella pubblica estimazione ; o forse non è remoto il giorno in cui parrà utile doverne attenuare l’estensione in omaggio al benessere ed ai divenire sociale. E d’altronde, parliamoci chiaro, s’illudono forse i terrieri sulla sostenutezza o sul rialzo dello affittanze? Non possiamo ritenerli ingenui fino a tal punto. Non occorre, invero, esser dotati d’istinti e virtù profetiche per intuirò cho noU’economia agraria la tendenza del prezzo dei fitti sarà por volgere sempre più al ribasso. Quarant’ anni, mezzo secolo fa, I'accentratore di terre poteva—per adulta consuetudine dottar patti e condizioni ai fittavoli, la richiesta essendo multipla, e la inano d’opera abbondevole o chiusa entro la cerchia comunale. Oggi non più, ed in avvenire anche meno, por forza automatica di cose, e perchè i lavoratori della terra hanno il mondo dinanzi a sò. Enrico Hoino non faceva soltanto della finissima satira aristofanesca, ma asseriva una grande verità nel “ Vitzliputzli „ quando cantava elio Colombo Non potendo liberarci Dalla carcere terrestre, Seppe almen farla più vasta E allungarci la catena. La cerchia comunale oggi non ha più forza, nè valore, ed il mondo si è ingrandito dell’America cho seduce, c doli'Affrica che l’imperialismo europeo dischiude alla civiltà !

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