Bibliografia Vichiana I
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VECCHIONE ■ VILLAROSA
Giambattista Vecchione, non seppe fare di meno di rimandare (p. 9) a ciò che nella Scienza nuova è detto del senso comune. Non aveva dunque torto il Salii quando sin dal 1819, ricordati nella Revue encyclopédique di Parigi (v. sopra p. 420} taluni degli studi compiuti in Napoli intorno al Nostro, chiedeva (anno 11, p. 154) : «Ne dirait-on pasque les italiens, et surtout les napolitains, cherchent, quoique un peu tard, à reparer le tort que la pìupart de leurs prédécesseurs avaient fait à Vico, qu’ils avaient presqu’entièrement oublié ?». Vero è anche ch’egli soggiungeva essere tuttavia desiderabile esibire « de cet auteur et de son système une idée plus nette et plus précise qu’on ne l’ait fait jusqu’à présent, pour que le public, et surtout les étrangers, puissent le connaitre et l’apprécier»: ossia invocava un lavoro sintetico di alta, intelligente e perciò efficace divulgazione. Veramente, per un lavoro siffatto, che poco dopo fu compiuto dal Michelet, mancavano al Villarosa attitudini e preparazione. Ma non per questo è da credere ch’egli riposasse sugli allori. Per converso, oltre che prestare al Ferrari (e poi allo Jovene) i forti aiuti editoriali che si sono visti (pp. 81, 84 r 96, ecc.), nel 1834 egli pubblicava in Napoli, presso la stamperia e cartiera del Fibreno, due volumi di Ritratti poetici di alcuni uomini di lettere antichi e moderni del Regno di Napoli, imitati dal libro di pari titolo del Buonafede (v, sopra p. 260), ossia contesti di sonetti, illustrati, ciascuno, da ampie note biografiche, e nei quali, se manca il « ritratto » del Nostro, s’incontrano quelli di suoi maestri, colleghi, discepoli, amici, conoscenti, quali Francesco d’Andrea, Domenico' Aulisio, Carlo Buragna, Lionardo di Capua, Tommaso Cornelio, Matteo Egizio, Niccolò Partenio Giannettasio, Gianvincenzo Gravina, Annibaie Marchese, Carlantonio de Rosa 11, Raimondo di Sangro, Francesco Vargas-Machuca, Gerardo de Angelis, Nicola Capasso, Nicola Cirillo, Giuseppe Aurelio di Gennaro, Bernardo Maria Ciacco, Giacomo Marlorelli, Francesco Serao, ai quali in una seconda edizione, pubblicata nel 1842, fu aggiunto anche Gennaro Vico. Inoltre nel 1844, servendosi del prestanome del suo segretario, raccoglieva, illustrava e pubblicava in Napoli una scelta del suo carteggio, ricco di notizie vichiane, dando a essa il titolo « Lettere indiritte al marchese di Villarosa da diversi uomini illustri, raccolte e pubblicate da Michele Tarsia».