Bibliografia Vichiana II

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LOMBROSO - CAPITELLI - BIANCO

De L’uomo di genio cfr. le pp. 141-49, 181, 230, 248-49, 577-88 della ses ta edizione (Torino, Bocca, 1894). B) NELL’ITALIA MERIDIONALE E NELLA SICILIA 1. D. Capitelli. Oltreché avvocato di grido e uno dei presidenti della Camera napoletana del 1848, Domenico Capitelli da San Tammaro (1794-1854), al quale è intitolata una strada cittadina ed elevato un busto in Castelcapuano, fu anche tra i rappresentanti più cospicui della scuola giuridica vichiana della quale s’è discorso sopra (pp. 462-63). Dopo avere seguito l’indirizzo del Bentham in una Filosofia del diritto, pubblicata a Napoli nel 1822, dava fuori nel 1827, con lo pseudonimo di Domenico Carbone, La scienza del diritto e le arti che ne derivano, tradotta ben presto in russo. Le idee ivi svolte scrive 1’ Ulloa «ne manquaient ni de hardiesse ni de nouveauté », e, pure tenendo « aussi un peu de l’insurrection intellectuelle et de la philosophie sensualiste du XVIII siècle », esibivano già un tentativo di applicare il pensiero vichiano all’interpretazione delle leggi. Senonché tra gli scritti del Capitelli quelli nei quali l’efficacia del Nostro appare più sensibile sono La storia della genesi del progressivo sviluppamento ideologico-polilico-storico dell’azione civile del reato (Napoli, 1833) ; il Lomento ideologico-storico-pratico delle leggi relative all’accessione industriale mobiliare (Napoli, 1836) e la dissertazione Se il volontario godimento d’un indulto includa la tacita confessione del reato (Napoli, 1839). A codesti lavori l’Ulloa muove la censura che Taulore « y étale un peu trop la connaissance des doctrines allemandes ». A ogni modo, nel Lomento, che di tutti gli scritti soprariferiti è il più vichiano, viene applicata, nei riguardi dell’accessione mobiliare industriale così nell’antica Roma come nel medioevo, la teoria dei corsi e ricorsi storici. Cfr. Poli, Supplementi al Tennemann, ediz. citata, 111, 694; G. Rocco, Elogio citato, p. 342 in nota ; Ulloa, Pensées et souvenirs citati, 11, 385-86, 395-96 e 400-401 ; e segnatamente la biografìa del Capitelli, inserita dal figlio Guglielmo (raccoglitore anche degli Opuscoli paterni, Napoli, 1871), nelle citate Lommemorazioni di giureconsulti napoletani, pp. 33-42 ; nonché E. Pessina, nei citati Busti in Lastelcapuano, pp. 58-61. 2. G. Bianco. Preceduto da « pochi cenni sulle origini delle lingue e delle lettere », uno spoglio di « tutto quanto il Vico in vari punti della sua opera ha detto relativamente alla storia eterna del diritto » viene esibito da « La spiegazione filosofica, secondo Vico, di cento voci, da servire alla chiara intelligenza della storia ideale eterna del diritto, messe in ordine alfabetico dal giovine Giacinto Bianco » (Napoli, da’ torchi di Gennaro Parma, 1832, di pagine 92 in 8°).