Bibliografia Vichiana II

BUCKLE • LEWIS ■ CORTÉS

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umano. Giacché, salvo appunto il Vico, nessuno, sino a quando i orandi filosofi tedeschi desìi ultimi anni del Settecento coTj c } minciarono a coltivare questi più alti e più difficili fra tutti gli studi, nessuno, tiene a dire il Buckle, aveva neppure sospettato possibile una compiuta generalizzazione dei progressi dello spirito umano. Vero è che il Vico, con errore comune ai metafìsici, lungi dal considerare quelle sue dottrine quali ipotesi bisognose di verifica, le ritiene teorie provate dalla ragione e bisognose di nient'altro che di illustrazione storica. Introduction to thè history of civilization in England (1859*61), ediz. J. M. Robertson (Londra, 1904), pp. 466, n. 131 ; 500 ; 91, n. 8. 9. G. C. Lewis. Tra gli autori inglesi mentovati dal Fisch non è sir Giorgio Cornewal Lewis (1806-63), che, come tanti uomini di Stato britannici, amava consacrare le horae subcesivae agli studi storici. Purtroppo chi scrive non è riuscito a vedere il suo libro An inquiry into thè credibility of thè early roman history né nel testo originale inglese né nella traduzione tedesca di F. Liebrecht (Hannover. Rùmpler, 1858-63). Ma sta in fatto che, quando, primo tra i romanisti ottocenteschi, il Lewis iniziava la demolizione del racconto tradizionale intorno alla genesi delle XII Tavole, ponendo in rilievo il carattere contraddittorio della cosiddetta legislazione decemvirale, per una parte favorevole e per un’altra ostile alla plebe, prendeva su per giù l’atteggiamento assunto dal Vico nella prima fase del suo pensiero, ossia nel De constantia. Con ciò. naturalmente, non si vuole dire che il Lewis ponesse a profitto il Nostro e non si riattaccasse, per esempio, in qualche modo al Gibbon (v. sopra pp. 376-77). Cfr. Giovanni Baviera, Contributo critico alla storia della « Lex AII Tabularum » (Palermo, 1915, estratto dagli Studi in onore di Silvio Perozzi), pp. 910, che rimanda alla traduzione tedesca, li, 172-206; F. Nicolini, in Vico, Scienza nuova seconda, ediz. del 1911-16, p. 1088.

V IN ISPAGNA

1. G. D. Cortés e R. de Campoamor. Dieci articoli sulla Scienza nuova, lavorati sulla traduzione abbreviata del Michelet vennero pubblicati nel Correo nacional di Madrid del 1840 da Giovan Donato Cortés.