L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

l’ ITALIA E LA QUESTIONE DEL CALENDARIO

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tolici non foss'altro chiamando Pasqua ebraica , come gli Almanacchi israeliti, il ló nisan ( x ) contribuimmo più o meno, direttamente o indirettamente, a mantecare lo sciagurato dissidio, ciò che abbiamo di meglio a fare è di dire tutti in coro, insieme con Orazio; Veniam petimusque damusque vicissim. Il detto è di un poeta pagano ma come prova, se occorresse. che tutto ciò che è moralmente bello è pure cristiano, e che b anima umana è « naturaliter Christiana. ® non siamo forse ammaestrati a dire, benché in altri termini e con ben più elevata applicazione, la stessa cosa nell’orazione domenicale ?

VII. Ciò che potrebbe'fare l’ltalia.

Adesso alle pratiche conseguenze per 1' Italia. Il Congresso internazionale di geografia , tenuto a Venezia nel 1881, pregava la Società italiana di geografia di Incaricarsi di tutti i passi necessari per giungere ad un accordo fra i vari Stati, relativamente al meridiano che fisserebbe 1’ ora universale. Quell’ onorevolissimo incarico fu onorevolmente disimpegnato; è alla Società italiana di geografia dapprima, poi al buoni uffici del governo italiano e della sua diplomazia, che si deve in gran parte la Conferenza internazionale di Washington (1884). Di più, i processi verbali della Conferenza attcstano che, se la Conferenza non approdò a nulla, lo si deve al non essersi tenuto conto della raccomandazione altamente inculcata nel Rapporto del General Ferrerò e del Prof. Tacchini che si limitasse la cosa : « al solo interesse pratico per il commercio c la corrispondenza telegrafica internazionale », senza mescolarvi la questione scientifica, specie per ciò che riguarda la marina e P astronomia. ( 2 )

(‘I Fra questi Cattolici metto, in prima linea, me stesso che, fino a questi ultimi anni, ebbi il (orto di adottare io pure il linguaggio degli Almanacchi israeliti. ( 2 ) « Lo stabilire un meridiano unico non è cosa di grande importanza * scientifica, ma è una questione di interesse quasi esclusivamente pratico» commerciale, del genere di quelle di fatto, die si devono risolvere naturai» mente, e delle quali le Conferenze non possono dare una risoluzione ma piut» tosto, una sanzione. » Sarebbe, secondo noi, pratica la sola proposta di fare addottare defini» tivamente per tutti quei meridiano (di Greenwich). Se, però, si escluda la v questione scientifica e si limiti la cosa al solo interesse pratico per il com* marcio e la corrispondenza telegrafica internazionale , noi crediamo che, » solo allora, potrebbe essere conveniente che anche l’ltalia si facesse rap» presentare in una prossima Conferenza ». Bollettino della Società geografica italiana. Voi. XX Roma 18S3 p 317 e seg.