La diplomazia europea

« paese, anche libero, avente il diritto di « votare le sue imposte e d’intervenire ne' « suoi affari, non tosse chiamato a mischiarsi « in quelli di fuori, quest’idea, dico, si sta« bili quasi in tutti gli spiriti in Europa « come un principio, come una massima di « diritto comune. Vedete ciò che si passava « sotto Giacomo I in Inghilterra nel comin« dare del XVII secolo. Suo genero, l’e« lettore palatino, eletto re di Boemia, a« veva perduto la corona, egli era stato aiv « che spogliato de’ suoi stati ereditari del « Palatinato. 11 protestantesimo tutto intiero « era interessato nella sua causa, e a tal « titolo l’lnghilterra ci aveva un vivo inte« resse. Ci fu un sollevamento della pub« blica opinione per forzare il re Giacomo « a prendere il partito di suo genero c far« gli restituire il Palatinato. Il parlamento « dimandò la guerra con furore, promettendo « tutti ì mezzi per sostenerla. Giacomo non « se ne curava, egli la schivò, fece qualche « tentativo di negoziazione, inviò alcune « truppe in Germania, poi disse al parla« mento che gli bisognavano 900,000 lire « sterline per sostenere la lotta con qualche « speranza di successo. Non si disse, e non « pareva infatti che il suo calcolo fosse esa« genito. Ma il parlamento rinculò di sor-

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