La diplomazia europea

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in modo che non pendessero più in una che in un’altra parte. Perciò fece lega con Ferdinando d’Aragona re di Napoli, e Ludovico Sforza duca di Milano. Quella lega (1480) a cui aderirono i minori potentati italiani, ebbe per fine di non lasciare ingrandire maggiormente i veneziani, che maggiori di ciascuno de’ confederati, ma molto minori di tutti insieme ambivano all’imperio di tutta Italia, e perciò speravano nella disunione de’ principi italiani. Quella lega fu mante unta, malgrado che vi fossero de’ motivi di discordia tra Napoli e Milano: infatti Ludovico Sforza, detto altrimenti il Moro, nella minorità di suo nipote Giovan-Galeazzo aveva retto il ducato dì Milano, e continuava a reggerlo dopoché Giovan-Galeazzo ebbe raggiunta la maggiorità, ciò non poteva sopportare Alfonso duca di Calabria, primogenito del re di Napoli e suocero di GiovanGaleazzo. Tuttavia finché visse Lorenzo il Magnifico, questi seppe contenere la corte di Napoli; ma quando Piero de’ Medici successe a suo padre Lorenzo, mutò la politica fiorentina: Ludovico il Moro, non sentendosi più sicuro, per togliersi dinanzi gli Aragona di Napoli, chiamò Carlo Vili di Francia, che per parte degli Angiò aveva delle pretensioni sul reame. Con la venuta de’ Iran-