La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato
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Alcun tempo prima della nomina del Cardinal legato, il conte di Coll alto, con 80 mila fanti e 5 mila cavalli, era sceso in Italia, recando oltre i soliti disagi della guerra ed il costume licenzioso delle milizie di ventura, il male supremo della peste (1). Le condizioni quindi dell'ltalia, sulla quale s addensavano mali sempre maggiori, costrinsero il Cardinal Antonio ad agire con prontezza, a fine d’impedire che gl’imperiali, i quali si erano impadroniti di Canneto e Garzuolo, ed avevano stretto di largo assedio Mantova, danneggiassero il duca di Nevers. 11 Cardinal legato .parti infatti il 26 novembre 1629 alla, volta di Bologna, e di là, coadiuvato dal I‘ancirolo, nunzio straordinario di Milano, iniziò subito trattative di tregua. Le trattative di tregua e di pace, tentate dal Barberini, sono rimaste fino ad ora ignorate; esse hanno un certo valore per chi, corner noi, abbia intenzione di studiare il jjeriodo di tempo, che abbraccia la legazione del Barberini, o perchè servono a lumeggiare ed a mettere in rilievo, maggiormente di quello che fino ad ora sia stato fatto, l’azione esercitata dal Pontefice nella guerra del Monferrato. Lo notizie sono state assunte in grandissima parte dalla biblioteca Barbcriniana, dove esiste una raccolta di lettere del Cardinal legato e dei suoi coadiuvatola dal novembre 1629 all’agosto 1680: le notizie posteriori, sempre concernenti lo stesso soggetto, furono raccolte dai libri delle Nunziature all’archivio segreto del Vaticano; questi libri contengono preziose notizie intorno alle brighe dei principali sovrani d’Europa, ma noi ci limiteremo a trattare soltanto e considerare la parte che ebbe nella guerra suddetta il Cardinal Antonio e per conseguenza 10 zio Urbano Vili. Accenneremo poi soltanto di volo, c sol per quello che è necessario a ben intendere la successione dei fatti, gli avvenimenti principali di guerra e le relazioni delle Corti estere coi principi italiani, parte già nota, e per la quale ei serviremo dei libri pili conosciuti. II cardinale Antonio per mezzo del Pancirolo, rendendosi conto dei pericoli che minacciavano il Nevers, tentò venire ad un accordo e stipulare una tregua di tre mesi tra Carlo di Nevers. lo Spinola eri 11 Collalto, per dar tempo alle potenze d’Europa di trattare definitiivamonto e con buon ©sito della pace. Il duca di Mantova, stretto dalle milizie formidabili del Collalto e delio Spinola, privo di soldati, non potendo disporre che di duemila <> tremila fanti al massimo, essendo gli altri gente inesperta e mal secura, accolse con piacere il disegno di una tregua, o per facilitarne il conseguimento, cedette spontaneamente al colonnello Aklrigher il « Castello di S. Giorgio, donilo può battersi una parto della città e lo stesso palazzo, ducale» (2). Ma le difficoltà maggiori e gli ostacoli venivano principalmente dal Collalto, dietro ordini di Ferdinando, imperatore di Germania. Ferdinando, contrarissimo ad una sospensione d’armi in Italia, poiché temeva e
(1) Vedi Ricotti, opera citata, voi. 4°, pag. 281. (2) 30 Novembre 1029. Il Pancirolo al Cardinal Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXIT, 40, Foglio 4, Doc. IV).