La diplomazia europea

Solferino

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Modena e Bologna si fecero de’ governi provvisori, la Toscana, di cui Napoleone voleva lare un principato por il cugino Gerolamo, fu attirata al re Vittorio Emanuele, e con il plebiscito del marzi T> ) 1' Emilia e l i Toscana soinnetterono al Piemonte. La spinta fu intesa dall 1 Alpi all'Etna: una spedizione di prodi sotto duce invincibile salpò dallo scoglio di Quarto, e scese a Marsala; la Sicilia fu in fiamme, e V incendio con rapidità fulminea si estese al continente, o distrusse il trono di Napoli. D'altra parte il generale Cialdini alla testa di circa 40.003 nomini varcò i confini dell’ Umbria, sbaragliò Peserei to papalino, e si ricongiunse eoi s oldati garibaldini. L' ltalia era fatta, ma le mancavano ancora Roma e Venezia con il quadrilatero. La formazione di quel nuovo regno scoi! yolse tutta la diplomazia europea: Francia, Austria, Russia e Prussia versarono a piene mani il biasimo sugli atti del re VittorioEmanuele; ma non si sapevano muovere, mio ad uno dovettero inghiottire un barcone duro a digerire come disse il reggente di Prussia. L' imperatore de ? francesi per arrestare lo sviluppo di quel nuovo regno fece la convenzione del là settembre ’GI, con cui il