La diplomazia europea

il Mediterraneo

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« pendente; la Bosnia, P Albania e Tripoli « non übbidirono più quasi altro che di « nome; due flotte andarono perdute, una « in campo, l'altra per tradimento; un eser« cito russo passò i Balcani, e comparve « sotto le mura della seconda capitale del « T impero; e perchè la disgrazia fosse al « colmo, le armi degl' infedeli dovevano di« fendere il padiscià nella sua resistenza « contro un esercito musulmano ». Quando scoppiò T insurrezione della Grecia, la Russia ne prese le difese; il sultano chiamò in suo aiuto il pascià T Egitto, Mehemet-All, che inviò in Grecia i! figlio Ibrahim, il quale sbarcò in Morea, e la devastò. Allora V Inghilterra per non fare agire da sola la Russia s’intromise, e si attirò la Francia, governata allora da Carlo X, e si venne al trattato di Londra (1827) per la pacificazione d’Oriente. Poiché la Porta dichiarò di non riconoscere quella mediazione tra essa e gl' insorti della Grecia, le tre potenze ordinarono a’ rispettivi ammiragli, che incrociavano nellareipelago, d ? impedire ogni trasporto ed impiego di forze ottomane sul territorio greco: perciò gli ammiragli Codrington (inglese) e Rigny (francese) intimarono ad Ibrahim di abbandonare la Grecia; al suo rifiuto le due flotte inglese e francese nelle acque di Navarino