La diplomazia europea

i diplomatici

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altri governi tenne a Costantinopoli tali inter petri. Anticamente essi erano per lo più levantini, in seguito anche italiani e di altra nazionalità, prevalendo sempre più ne’ governi il desiderio di avere interpelli nazionali, ciò che però anche oggidì è lungi dal potersi fare dovunque. Per raggiungere tale scopo serve in Italia T istituto orientale di Napoli. La storia ricorda anche i corrieri di gabinetto, con cui si spedivano i dispacci e le lettore missive indirizzate agli ambasciatori dalle autorità patrie o da quelli a queste: i nomi di quei corrieri, detti anche cavallari o fanti, si trovano spesso ne' dispacci. A cominciare dal cinquecento la posta ordinaria servi nella maggior parte de r casi anche a questo scopo. Verso la metà del cinquecento la storia ci parla anche di agenti segreti non rivestiti di un manifesto carattere diplomatico; furono i piccoli principi italiani che, per essere bene istruiti, particolarmente se ne servivano, e superò tutti il duca Cosimo de* Medici, maestro nell'arte di scandagliare gli altrui segreti e di tenere occulti i propri. Questi agenti segreti fecero buon gioco anche al re Luigi XV di Francia, ed è l'argomento di un libro del duca di Brogli e, Le secret du voi. L'insieme de* rappresentanti de ? vari stati

3 il/. Asmt'iido.