La diplomazia europea

V equilibrio greco

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ne segni, tutti gli stati dorici con disonorevole indifferenza guardarono la perdita della greca libertà ne ? piani di Cheronea: Demostene avrebbe voluto che lo stesso re persiano fosse entrato nella lega contro Filippo il Macedone. Polibio dice che poiché il gran re non era altro che un debole principe in paragone degli altri stati greci che per disciplina, coraggio e scienza avevano un' incontrastabile superiorità su' barbari, era abitudine de J re persiani di seguire il consiglio dato da Alcibiade a Tisaferne, cioè nelle guerre civili della Grecia soccorrere la fazione più debole: il seguire quel principio fece sì che l'impero persiano durasse circa un secolo, e Parerlo dimenticato, quando Pambizioso Filippo apparve per la prima volta su la scena del mondo, portò che quelPedifìcio si fragile andasse in fascio con tal rapidità di cui pochi esempj ha la storia. I successori di Alessandro seguirono la stessa politica: le dinastie greche in Asia e in Affrica riguardarono la Macedonia come la potenza di cui avessero a temere; i Tolomei perciò aiutarono a volta a volta la Lega Achea e Sparta con il solo scopo di contrappesare la potenza de' re macedoni. Ma ben presto uno stato più tremendo mi-