Bibliografia Vichiana I

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SCIENZA NUOVA PRIMA

10 stesso minutissimo carattere di « testino » usato per la Sinapsi (v. sopra p. 22), seppe fare entrare tutta 1’ opera in non più di dodici piccoli fogli di stampa in dodicesimo (complessivamente 274 pagine, più dodici innumerate in principio), procedé, d’ altra parte, con tanta sollecitudine che il 18 ottobre, il giorno stesso che il Collaterale concedeva ufficialmente l’ imprimatur, 1’ autore cominciava a preparare alcune lettere annuncianti l’invio dei primi esemplari. Per l’implicita mancanza di parola del Corsini, il Vico si sarebbe potuto considerare sciolto da qualsiasi impegno. Tuttavia non solo premise egualmente alla Scienza nuova prima la stesura definitiva dell’epistola dedicatoria preparata sin dal 6 maggio 1725 per la Scienza nuova in forma negativa (Opp., Ili, capov. 527), ma, con parole che, pronunciate da altro labbro, avrebbero sapore ironico, giunse persino a scusarsi col ricco porporato di non avergli potuto offrire un libro stampato in forma « grande e magnifica » (Opp., V, 192). A codesta dedica epistolare ne era soggiunta una seconda, epigrafica, « alle accademie dell’ Europa » ; tenevano dietro, dopo una schematica « Idea dell’opera », cinque « capi », suddivisi (salvo 11 quarto, brevissimo) in paragrafi ; seguivano una succinta « Conclusione dell’ opera », due paginette di « Aggiunzioni, ammende e ripruove», da intercalare in una decina di punti del testo, una tavola delle « Tradizioni volgari », un’ altra delle « Discoverte generali », per ultimo i pareri per la stampa. Il volumetto, di cui furono tirati una dozzina di esemplari in carta fine e dagli amplissimi margini (Vico, Opp., V, 201) e mille in carta comune, reca il frontespizio : « Prìncipi di una scienza nuova dintorno alla natura delle nazioni, per la quale si ritmavano i principi di altro sistema del diritto naturale delle genti. AH’eminentiss. Principe Lorenzo Corsini amplissimo cardinale dedicati (in Napoli, per Felice Mosca, MDCCXXV., con licenza de’ superiori) », ma non il nome dell’autore, ch’è, invece, sotto la dedica al Corsini e in quella alle accademie di Europa. E, al suo solito, il Vico si diè a offrirne esemplari in omaggio a piene mani. Uno, per esempio, partiva sin dal 25 ottobre 1725 per Arienzo, ove dimorava il suo amico cappuccino Bernardo Maria Ciacco, sul quale si tornerà nella seconda parte del presente lavoro (sezione prima, capitolo terzo, numero 12). Un altro prendeva la via di Vatolla, ov’ era indirizzato all’ antico discepolo del