Bibliografia Vichiana I

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SCIENZA NUOVA PRIMA

Nostro, marchese Francesco Rocca (1672 C.-1740), dal quale passò poi al giureconsulto e alto magistrato Francesco VargasMachuca (1699-1785), di cui reca l’ ex librìs, esi possiede oggi in Napoli dai Vargas principi di Migliano e marchesi di Vatolla. Parecchi, preannunziati o accompagnati da lettere vicinane, erano contenuti in una cassetta spedita a Roma, nella seconda metà dell’ottobre 1725, all’abate Giuseppe Luigi Esperti, che incontreremo sovente più oltre (v. specialmente parte seconda, sezione prima, capitolo terzo, numero 15), perché li distribuisse, tra altri, a Celestino Galiani e al gesuita francese Edoardo de Vitry, nei quali del pari torneremo a imbatterci (parte seconda, sezione prima, capitolo quarto, numero 5 e capitolo terzo, numero 2) ; più ancora al cardinale gesuita Giambattista Salerno (1670-1729), di cui il Vico aveva cantato l’elevazione alla porpora (1720) con alcuni distici latini (Opp., Vili, 57-58) ; a monsignor Lodovico Sergardi (16701726) o Quinto Sellano che si voglia dire ; e, così come per quasi tutte le altre opere antecedenti (v. sopra pp. 14 e 16), a monsignor Francesco Bianchini. Al quale proposito è da aggiungere che, se dell’esemplare inviato al Vitry non si conosce la sorte, degli altri, recanti tutti dediche autografe, quello mandato al Galiani (« Al riveritissimo padre abbate don Celestino Galiani, in segno di stima, l’autore ») si serba ora in Roma presso il signor Angelo Marzorati ; il secondo ( « All’eminentissimo principe Gio. Battista Cardinal Salerno, in segno di ossequio, l’autore »), parimente in Roma nella biblioteca Vittorio Emmanuele ; il terzo (« All’illustrissimo monsignor Ludovico Sergardi, in segno di stima, l’autore » ) era indicato nel catalogo della biblioteca del conte F. Battaglini da Rimini, pubblicato a Firenze nel 1910 da Tammaro de Marinis ; il quarto («All’illustrissimo monsignor Francesco Bianchini, in segno di stima, l’autore ») è finito nella Biblioteca Comunale di Verona (cfr. L. Messedaglia, Angelo Messedaglia adolescente citato più oltre, p. 103, nota 1). Dell’Esperti altresì s’avvalse il Vico pel recapito, poco posteriore, d’ uno degli esemplari di lusso, magnificamente rilegato, al Corsini, il quale, per altro, senza nemmeno aprirlo, lo diè a esaminare, secondo è detto in un'annotazione sulla carta di guardia, e poi lo donò (decembre 1725), al marchese Alessandro Capponi, che, alla sua morte (1746), lo lasciò, con la restante sua biblioteca, alla Vaticana, ove si custodisce tuttora (cfr. Catalogo della