Bibliografia Vichiana I

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ORLOFF

notes et des additious par M. Amaury Duval » (Paris, Chasseriau, 1821), ove alle pagine 409-12 del quarto volume si esibisce un magro riassunto dell’ Autobiografia, e alla pagina 7 del quinto si annunziano i primi tre volumi degli opuscoli raccolti dal Villarosa (v. sopra pp. 135-38). Ma, in realtà, quel libro, pure indicando nel frontespizio quale suo autore l’Orlolf, fu fucinato a Parigi da più mani e su materiali mandati in parte da Napoli da monsignor Giuseppe Capecelatro (v. sopra p. 489) e, per quasi tutto il resto, forniti dall’esule napoletano Pietro de Angelis, al quale s’è già accennato (pp.494 e 495), e che, sia detto tra parentesi, aveva sposato colà la cameriera della moglie dell’Orloff. Del quale poi, partito e quasi fuggito dalla metropoli francese nel marzo 1825, il De Angelis così scriveva ali’ abruzzese Angelo Maria Ricci (1776-1850) il 7 aprile di quell’ anno : « Noi poveri galantuomini gli avevamo fatta la riputazione d’uomo onesto e istruito : qui egli ha lasciato quella di sciocco e furfante ». Comunque, in una lettera del 23 gennaio 1827 il Viguier richiamava su quelle pagine vichiane l’attenzione del Michelet, che non mancò di citarle nel suo Discours (edizione del 1827, p. Ixvi) ; e, col titolo Giambattista Vico giudicato dal conte Gregorio Orloff, esse vennero riesibite, in una versione italiana, alle pagine 426-29 delle Opinioni e giudizi sulle opere del Vico citate più oltre. La lettera del De Angelis al Ricci è inserita da Angelo Sacchetti-Sasselli (il biografo del Ricci) in certe Notizie su Pietro de Angelis durante il suo soggiorno a Parigi, tratte da lettere inedite del primo al secondo. Non saprei dire se codeste Notizie siano state pubblicate in opuscolo o in qualche rivista : io ne ho trovato copia manoscritta nella collectio viciana del Croce, volume miscellaneo segnato XCII. C. 17. Quanto alla lettera del Viguier al Michelet cfr. Donati, Nuovi studi, p. 491, nota 1. FINE DEL VOLUME PRIMO