Bibliografia Vichiana II

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MICHEL - JOUFFROY

sofo napoletano, « nobleraent fier de la dette qu’il avait contractée envers lui, reconnaissant des richesses qu’il lui avait empruntées », ha « décidément integré cette valeur étrangère non seulement dans son oeuvre mais dans un des grandes courantes de notre dix-neuvième siècle ». Vedere ancora, specie per quanto concerne gli effetti della propaganda vichiana del Michelet in Francia e in Belgio, il volume di Antonio de Latour intitolato Essai sur l’étude de Vhistoire en France au dix-neuvième siècle (Paris, 1935) : lavoro importante per lo storicismo in Francia nel 1830 e nel quale il Vico (su cui cfr. specialmente pp, 7, 57, 58-67, 84-87) viene considerato vero maestro della storia, anzi il solo che desse unità alle contemporanee scuole unilaterali della « storia filosofica » e della « storia pittoresca » (cfr. al riguardo B. Croce, Conversazioni critiche , serie quinta, pp. 329-34). Per ultimo, un ampio studio sul Vico eil Michelet preannunzia J. Chaix-Ruy. Quanto poi a Francesco Forti, v. F. Nicolini, Nic. Nicolini citato, p. 108, nota 2. Per il passo galianeo contro il « lasciar fare alla natura » cfr. F. Nicolini, Il pensiero dell’abate Galiani (Bari, Laterza, 1908), pp. 7 3-83. DeU’Omodeo v. Metodo dialettico e metodo naturalistico nella storia , nei *Quaderni della « Critica », 4 (aprile 1946), p. 15.

II VICHISMO E ANTIVICHISMO IN FRANCIA E IN BELGIO

A) VICHIANI E VICOFILI

1. T. S. Jouffroy. Già in una lettera senza data, ma press’a poco del maggio 1827, Teodoro Simone Jouffroy (1796-1842), professore di filosofia nel Collège de Trance, nel congratularsi col Michelet per le sue fatiche vichiane, gli scriveva che « quoi qu’on puisse penser sur le fond méme » del sistema dei Nostro, « il est impossible de ne pas admirer qu’ une aussi vaste conception soit sortie du royaume de Naples au commencement du dix-huitième siècle». E, quasi simultaneamente, la lettura del volume apprestato dal Michelet suggeriva a! medesimo Jouffroy un articolo su Bossuet, Vico et Herder, capisaldi del quale sono questi : 1. Nel Vico la grandezza della mente « va congiunta alle dure forme e alle incolte usanze di un giureconsulto e d’un erudito, sì ch’ella par simigliante a un gran lume nel mezzo d’una nube che dentro siavi sepolto, e solo a quando a quando per lampi s’appalesa ». 2. Simili nel ricercare a priori il corso storico dell’ umanità, il Vico e lo Herder differiscono tuttavia in questo : che il primo, spiritualisticamente, « fa dell’uomo un essere pressoché indipendente dalla natura esterna e che sviluppasi nella stessa guisa dappertutto stanteché il suo