Bibliografia Vichiana II

DUMONT - DAUNOU • LENORMANT - MARTIN

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dava leggendo « le célèbre Vico » ( Letlres , edizione Paris, 1912, I, 51). Circa 1’ altro cattolico Eduardo Dumont, chi scrive non può se non rimandare al Parma (opera citata appresso, p. 168), il quale afferma che nell’ Université catholique del 1827 il Dumont polemizza fieramente contro la concezione storiografica del Guizot e « vilipende il Vico per la gran ragione che non sa capirlo ». Per un altro articolo antivichiano comparso nel 1836 nel medesimo giornale cfr. Tronchon, Romantisme cit., p. 36. 2. P. C. Daunou, F. Lenormant. Altro antivichiano, pure essendo proprio il contrario del cattolico, si rivelò il vecchio Pietro Claudio Daunou (1761-1840), autore, insieme col Boissy d’Anglas, della non mai applicata costituzione giacobinica dell’anno 111, organizzatore della repubblica romana del 1798, e dal 1819 professore di storia nel Collège de France. E invero,, mentre si rifiutava giustamente ad ammettere « aucune sorte d’ histoire ideale ou a priori », soggiungeva, con non altrettanta giustizia, che « pour assurer la certitude historique», egli si sarebbe guardato «de tout système préétabli », e voleva dire da qualunque filosofia, anche (teneva ad aggiungere) da quella del Vico, « tiré d’un trop juste oubli». Analogamente, pure senza fondarsi su premesse confessionali, i sentimenti nutriti da Francesco Lenormant (1837-83) pel Nostro non erano ispirati alla simpatia. Di certo, egli non intendeva negare i servigi resi agli studi storici dalla filosofia della storia; ma, non sapendo, d’altra parte, ammettere che « tout le monde, à tout propos, fasse de la philosophie de 1’ histoire », si domandava : «Où irons nous s’il fallait voir l’histoire universelle refaite chaque jour par des Vico de collège ? ». Cfr. gli articoli oltre citati dello Hazard ; Tronchon, op. cit., p. 41. 3. L. A. Martin. De Vico et son école s’occupò il cattolico lionese Louis Aimé Martin (1786-1847) in uno studio inserito nei Débats del 25 ottobre e 2 novembre 1835 e rifuso poi nel Pian d’une bibliothèque universelle (études des livres qui peuvent servir à V histoire du geme humain), suivi du catalogne des chefs-d’cßuvre de toutes les langues (Bruxelles, Société belge de librairie, 1837), pp. 353-78. Il Marlin ammette che sotto T efficacia del Vico la storiografia, da mero racconto di fatti, si sia trasfigurata in una sublime epopea, nella quale ciascun popolo attua il pensiero di Dio nell’interesse del genere umano. Ma, d’altra parte, non sono poche le obiezioni e critiche che