Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo IX. Uno sguardo al bene operato in Italia.

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di fare altrimenti, meglio è che tutti noi stiamo il più che è possibile nelle nos're dilette case co' nostri fratelli. 7. Finalmente bisogna nominare una missione singolarissima, affidata in questo tempo dalla divina provvidenza ai Padri di Milano e che poi fu fonte d’immenso bene: l’ufficio di cappellano nel carcere militare preventivo di Via Montebello, dato ai Nostri del vicino collegio l’anno 1894 dal sacro ordine militare di Malta, patrono della cappella. Ebbe quest’ ufficio quasi sempre, e 1’ ha tuttavia, il P. Giustiniano Bonetti. Benché egli non abbia altro obbligo, da quello in fuori di celebrare nella cappella del carcere, le domeniche e feste, la santa Messa, introdusse un po’ alla volta il catechismo, l’omelia domenicale, il Mese mariano con discorso quotidiano. Seppe così bene cattivarsi il favore delle autorità militari, che per lo più godette in quel luogo gran libertà; e se ne valse non solo per le dette funzioni, ma per conversare famigliarmente co’ poveri carcerati. Per mezzo di queste conversazioni molti ne convertì, molti ne indusse a confessarsi, anzi la massima parte. Per opera sua non pochi ricevettero, in quel luogo di pena, per la prima volta, il pane degli angeli. Uno dei lati caratteristici di questa missione è il continuo cambiarsi dei soggetti, cui far de! bene. Alcune pie persone di Milano offrono al Padre i mezzi per adescare più facilmente que’ poveri figliuoli, affezionarseli, indurli più prestamente a far ciò ch’egli desidera, e principalmente alia confessione. Tali mezzi sono corone, immagini, libretti di divozione; e anche confetti, sigari, oggetti di vestiario e altre simili coserelle, che il cappellano sa per esperienza tornar gradite ai soldati. Questi, anche dopo essere usciti dal carcere, mantengono spesso relazione col cappellano: essi lo fanno, il più delle volte, per averne una raccomandazione o ricevere qualche soccorso, ed egli se ne vale per mettere meglio al sicuro la loro eterna salute. I nostri Padri s’ingegnarono, in questo e in ogni altro tempo, di servire la Chiesa e procurare la salute delle anime, oltre che con la lingua, con la loro penna. Ma degli scrittori della nostra provincia si tratterà in un apposito articolo dell’appendice. (1 )

W Non sarebbe stato opportuno parlarne nei singoli libri, atteso il troppo breve spazio di tempo che ciascuno di essi abbraccia.