Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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al comando delle ordinanze veronesi, vicentine e colognesi, ina accentuatasi vieppiù la guerra, Agostino Barbarico, eletto provveditore dell’armata, volle con sè il colonnello Porcia nella grande e importante fazione che sfavasi per iniziare. E fu in tal modo che nella giornata di Lepanto si trovò il conte Silvio a combattere accanto allo stesso provveditore, il segretario del quale così si esprime in proposito in una sua lettera: «Si deve ascrivere tra i miracoli che il conto Silvio non abbia lasciato la vita; sulla prora della sua galea, armato di corsaletto, facendo della sua vita prova onoratissima, non badando ad archibugiato e non muovendosi se non allorché vide ferito il Barbarigo» ( l ). Lo stesso Sebastiano Venier scrive in data 4 novembre 1571 da Corfù alla repubblica di Venezia ricordando i meriti del Porcia ed accennando alle due ferito di colpi di freccia dal medesimo riportate, una al fianco sinistro e l'altra nella rossa sinistra. Poco dopo (lettera 18 novembre) aggiunge che il Porcia « non o« stante fossero fresche le ferite, ha voluto ad ogni co«sto portarsi all 1 impresa di Margariti in Albania (“). Restituitosi al castello avito per curare le ferite, offerse a Dio e fece disporrò come in trofeo nella chiesa di S. Giorgio di Porcia le armi e gli stendardi turcheschi che, come dice l’iscrizione ancor oggi visibile, nella pu-

(!) Arch. detto. (2) In copia nell* archìvio detto.