Genti d'arme della Repubblica di Venezia

gna presso le Curzolarì non senza spargimento di sangue aveva saputo conquistare ( 1 ). A Porcia e in Brugnera Silvio, ormai noto anche per le belle prove di Lepanto, trascorse buona parte dell’anno 1572, attendendo alle cure della famiglia o occupandosi molto della giurisdizione. Con lettera 18 agosto dello stesso anno, venne inviato dal luogotenente Daniele Friuli a rivedere e a comandare, quale colonnello, le ordinanze della Patria del Friuli. Ma poco dopo il doge Alvise Mocenigo lo richiamava da quel servizio per inviarlo governatore a Bergamo. In tale carica il conte Silvio percepiva lo stipendio annuo di 400 ducati corrispondenti, pareggiata la moneta, a circa 1200 delle nostre lire; somma non certo vistosa ed allora meno che mai, sendo il paese afflitto (!) L’iscrizione, come apparo dalle memorie dell'ardi, dei conti Giuseppe o Pirro di Porcia, doveva essere così concepita: In glorioso ad nonas octobris prope Naupactum navali proolio, incensa, obrupta et capta Turearum classe Silvius comes Purliliarum haec insignia, has hostium exuvias, hoc effusi sanguinis sui monumenti, Deo optimo maximo gratias agens, hic poni atque adigi i ussit. Mense decembris. irm-wT Ma fu sostituita dalla seguente che ancor si legge nel duomo di Porcia : Efraota Nonis Octobris ad Echinadas Turearum Classo Silvius Comes Purliliarum acerrime pugnando haec insignia non sine sanguinis effusione comparata Deo optimo maximo gratias agens hic affigi iussit. Menso Decembris. MDLXXI.

Dello insogno perù nulla rimane: abbandonate da qualche parroco all’incuria dogli scaccini, questi, coni’è fama, convertirono un bel giorno in istrofinacci i turchi stendardi.

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