Genti d'arme della Repubblica di Venezia

del doge Bernardo Barbarigo: «....eriel nostro exeroito « si azonzecon quello del Cristianissimo. Pare che quando «questi Francesi vedono un Veneziano, che vedano un « Dio. Mai non fu veduta la più bella fanteria, nè la più « disposta e bene armata; de le genti d’arme non ve « diche, perchè voi il sapete così bene come me » (’). Tale era l’esercito che si preparava a sostenere l'urto degli Svizzeri a Malignano, pugna che durò due giorni c fu detta dei giganti. O O O Pietro Pasqualigo scrìveva in data 14 settembre 1515 dal campo a Marco Barbo( 2 ): «Eri forse 35 milia sguizeri assaltò sto nostro felicissimo exercito el qual vi ha combattudo virilmente tuta sta note e fin quest’ora 18..,. siche a verno viteria a Dio laude. Non vi dico el numero dei morti, ma per altri el sapere te. Morti molti lanzinech, pochi homeni d’arme,... » Un giorno dopo scriveva ancora: «Bri vi dissi di « questa gloriosissima viteria pei 1 uni conseguita contra « sguizari: si è combattuto più di 20 ore continue. Fate « conto che dopo l’ora del conflitto fino adesso, per tuta « la corte et lo exercito, udii si parla d’altro ohe di le « nostre zen te et de la obligation che hano a la Ill.ma « Signoria ». Il capitano generale Bartolomeo Alviano, scrivendo al serenissimo principe, cosi si esprimeva circa il va-

interessati fautori delle milizie assoldate, gl’ industriali della guerra d’allora. Vedasi; Barbarici! : La decadenza militare della Serenissima; in Rivista rnilit. ital. Anno 1909, pag. 975. ( 1 ) M, Sanuto: 1 Diari. Voi, 21, col. 95. ( 2 ) Ibidem, Voi. 21, col. 96.

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