Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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lore delle sue soldatesche: « Ditto il successo del conflitto, panni debito mio dir etiam di quelli che virtuosamente si hanno diportato. In primis tufi li miei gentilhomenì e tra essi il poverino signor Chiapin (‘) figlio dell' libino conte di Pitigliano che fo ammazzato da li sguizari. Il signor Mercurio non da cavaiiziero, ma da homo d’arme con tufi li soi si ha diportato et con tanta satisfattone del Re Cristianissimo, quanto dir non potrò, con prender 2 bandiere, 4 pezi de artellarie, ultra ohe lui e la compagnia sua ha tagliati a pezi più homeni de li nemici, però 1’ ha fato una hatalgia de lanzinech ecc. » ( 2 ). 11 diportarsi in guerra da uomini d’arme significava dunque allora mostrarsi valoroso all’estremo: tali guerrieri costituivano ancora b ideale della milizia, ideale che non doveva essere offuscato dallo sbaraglio di Vailate. Anche Marco Con tari ni, il 15 settembre 1515, scriveva al fratello: « Francesi confessano d’aver avuto viteria dalle nostre zentc et dixe mai volerse partii’ dala militia dei Venitiani. Veramente se non erano le nostre zen te restavano morti o presi »( s ).

( x ) Sanuto : I Diari. Voi. 21, col. 101. Il Signor Chiappino Orsini aveva solo diciott’ anni. Vedasi anche ; Un disperso monumento pavese del 1522 nella, chiesa di Santa Maria maggiore in Treviso. - Ardi. stor. louib. Serie IH, voi. VII, pag. 128. ( 2 ) Id. ibidem. ( 3 ) Id. id.