Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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certissimo che I’homo d’arme è il più nobile e più onorato soldato che sij in tutti li ordini de militia, sichè por la esperienza delli antichi, per la difìcoltà di rifarla, per ragione et reputatimi de stato, per il fruto che se ue riceve, per i soggetti che la comandano, riverentemente io la consiglio insieme alli altri conduttori sui et la prego a conservare questa gente d’arme nell’ istesso stato et grado che la si trova, rendendosi certa che noi tutti con li nostri soldati, saremo sempre pronti a spandere l'ulti me goccio del sangue in servitio et augnmento di cotesto stato serenissimo et alla Serenità vostra si raccomandiamo. Gratie. Doc. 28. (Ardi, conti Alfonso od Eugenio di Porcia, in copia). Lettera di Fulvio I di Porcia al signor Flaminio Piovene alfiere della banda. 1599 Illustre Signore come fratello , Sono ricercato da più d’un cavaliere che le dij la tenentia con provisione o senza, cioè con quella sola che dà il principe, lo sopra ciò non ho voluto fare altra elettone, se prima non le ne davo avviso e farlo sapore 1’ intentione mia chiara et aperta et è che quando ella vegli la tenentia, vo’ ch’oliasi faccia una casacca bella di velluto, ricamata d’oro, a Milano, di valuta almeno di trecento scudi, che vesta quattro staffieri di velluto honoratamente. che tenghi almeno tre belli cavalli e ne conducili quattro in mostra almeno et si faccia lei un par di nmde de drappi con cappe e calzetti di seta buoni et in somma vesti, tratisi nobilmente et al par delli altri officiali della banda. Sta in vero il suo viver parco, vestir ordinariamente, star con cavalli d’uomo d’arme solo, molto li ha fatto perdere della riputationc d’amore alla banda, perchè o bisognava far il mestiere splendidamente o lasciarlo stare, perchè il soldato non ha comparatione per guadagno con alcuno, nè patisce mesticr si nobile il civanzo. Però quand’ ella voglia pontualmonte fare quanto le scrivo e servire con la stessa provisione, ch’ha d’ alfiere, li darò la tenentia, protestandoli che, se non ha pensiero di dar sodisfatione a quanto le scrivo, pregola a non intrigare ella noi, perchè sarei poi astretto a farle sapere, quando che meno vi pensasse, la ole-