Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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era in generale trasmissibile ai primogeniti, ma non avendo Malandrino lasciato prole, fu concessa dal serenissimo dominio al nipote Giunio 1, che rimase per parecchi anni in Dalmazia sopraintendente alle fortificazioni, quindi al figlio Gerolamo II e ai suoi discendenti Giunio il e Gerolamo 111. Quest'ultimo fu anche alla guerra gradiscana e si segnalò per atti di coraggio sia ne! reprimere i tumulti delle soldatesche, sia negli assalti di Medea e di Merlano Q). Fra i Porcellaga, bresciani, che ben meritarono della serenissima nelle guerre di terraferma e negl’incontri di Gaudi a, Dalmazia e Morea con effusione di sangue , sacrificio di sostanze e vita (-), ricorderemo Ludovico e Lorenzo, die perirono nel sacco di Brescia, Scipione e Ottaviano, die si sacrificarono combattendo in mare contro i turchi, Marzio e Sansone condottieri di genti d’arme, soggetti di molta devotione et molto merito ( 3 ). Quindi Antonio, Francesco e quel Giovanni Porcellaga, che non ancor quadrilustre, lasciava la vita pugnando nelle ultime fazioni della guerra di Candia. I Porto di Vicenza prestarono anche eminenti servigi alla repubblica e conservarono per più generazioni la carica di condottieri di genti d’arme. È anzi questa una famiglia militare per eccellenza, che vanta oltre che capi di cavalli , anche colonnelli di ordinanze e

(!) Moisesso : Della guerradel Frinii. Libro T, pag. 42, op. cit. ( 2 ) Ardi, di St. Venezia. Senato Terra, rog. 267 c. 658*. ( 3 ) Parte 6 marzo 1696 che riguarda i Porcellana. -Tu copia nell’ardi, dei couti Alfonso ed Eugenio di Porcia.