Il Molise dalle origini ai nostri giorni

132

11 Ciarlanti ò di parere, invece, che la famiglia e non il luogo di origine avesse conferito il nome alla Contea (72) ; e gli fanno eco il de Attellis e il Galanti. Il Giustiniani, a sua volta, presume di poter precisare che da un castello edificato da Ugono di Molisio, ed al quale diede il proprio nome (cioè il comune di Molise) venisse la denominazione della Contea. Contrasta a tutte queste ipotesi e congetture un dato positivo che ha un certo peso, una vera e propria pregiudiziale : il comunelle o feudo di Molise, non è mentovato nel Catalogo borrelliano dei baroni del 1187. Che cosa esprime il silenzio del Catalogo ? Che Molise non esisteva, ed in tal caso le spiegazioni del Fontano, del Giannone, del Giustiniani e del Tria, mancano di fondamento. Festa quella del Ciarlanti, la quale non merita del pari una grande considerazione pel fatto che i nomi delle università precessero quelli delle stirpi feudali, le quali furono molto ristrette di numero nei primi secoli, e le cui ramificazioni assunsero man mano il nome del fendo lor proprio, quasi per una certa ostentazione di autonomia dal ceppo originale. Questo fatto (di cui ci siamo convinti nell’annosa elaborazione dei nostri quattro volumi) meriterebbe una lunga illustrazione, che pertanto intendiamo risparmiare al lettore, nella fiducia ch’esso vorrà accettare senza diffidenza il nostro assorto. Ed ecco presentarsi un problema che non si è mai affacciato alla mente degli storici. La famiglia Molisio non potrebbe essere la medesima di quella ch’ebbe a capostipite Aiczeco, divenuta indigena di fatto dopo quattro secoli d’immigrazione e di sedentarietà ? .Riesce, è vero, impossibile di poter dimostrare la continuità dolla stirpe slava ; ma la logica non consente che tale continuità debba scartarsi con sentenza aprioristica, tanto più che tratterebbesi di una filiazione di soli quattro secoli. I discendenti di Aiczeco, come e per tali, sono rimasti ignoti a noi nei nomi e negli eventi ; ma non vi ha nessun documento, nessun cenno nella storia, nessuna testimonianza di autore che alluda o alla perdita che essi avessero fatto dei domini, od aU’estinzione delia stirpe. La continuità della compagine territoriale è elemento di qualche efficienza por inferire la continuità della stirpe, tanto più che se la prima intrusione di pochi slavi profughi nel nostro territorio non passò in silenzio nella storia del secolo VII, non ai comprende come avesse potuto passare inosservato nel secolo XI il trapasso di così vasta plaga da una signoria quattro volte secolare ad una signoria novella e forestiera. Nei documenti, nei diplomi, nelle istorie relative al secolo XI, troviamo inoltre indifferentemente adoperate le denominazioni di Conte di Molise, Conte di Boiano e Conte d’lsernia : fatto non scevro d’ importanza, perchè può attestare che l’antica famiglia feudale slavo-pontra, creata dai longobardi, sopravviveva in numerose propaggini all’inizio do! periodo normanno ; ed era anzi pervenuta ad un’ integrazione cosi completa, da potersene considerare l’insieme dei domini quale unità speciale