La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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V. ESIGENZE INTELLETTUALI

Quella stessa condizione dell'attività mentale di Leonardo per cui egli è tratto ad allontanarsi dall’arte e dedicarsi alla scienza, facilita in lui la considerazione puramente intellettuale dell’arte, e sopra tutto del disegno, l'elemento artistico che può meglio prestarsi a impiego scientifico. E però egli afferma :

«La deità della scienza della pittura considera le opere così umane come divine, le quali sono terminate dalle loro superficie, cioè linee de’ termini de’ corpi, con le quali ella comanda allo scultore la perfezione delle sue statue. Questa col suo principio, cioè il disegno, insegna all’architettore a fare che il suo edificio si renda grato all'occhio; questa insegna ai componitori di diversi vasi, agli orefici, tessitori, ricamatori; questa ha trovato i caratteri con i quali si esprimono i diversi linguaggi; questa ha dato le caratte agli aritmetici; questa ha insegnato la figurazione alla geometria; questa insegna ai prospettivi ed astrologhi ed ai macchinatori ed ingegneri » (1).

Queste, o simili opinioni, che possono rintracciarsi nume-

TOse nel manoscritti vinciani, sono tuttavia imnocue all'artista.

(1) Trattato, B. 19.