La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

100 PARTE SECONDA

conseguire l’inconseguibile, per fuorviamento morale, Leonardo eseguì poche opere. E, data l'autorità che assunse lo scritto di Giorgio Vasari, tale interpretazione malevola della attività di Leonardo, sebbene perfettamente arbitraria, è giunta sino ai giorni nostri, e ha spesso distratta la mente dalla considerazione delle reali qualità dell'artista.

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Ma l’arte di Leonardo aveva lasciato troppo grande impronta sui pittori contemporanei, perchè anche gli scrittori non si accorgessero della sua posizione storica. L’ingenuità di Giovanni Santi fu sorpassata. Già Ugolino Verino aveva intuito che Leonardo superava tutti, e il libro di Antonio Billi affermava che « in disegnio avanzò gli altri ». Sabba da Castiglione lo considerava « primo inventore delle figure grandi tolte dalle ombre delle luceme » (1).

Pietro di Novellara ha l'impressione che la grandezza delle immagini nel cartone della Sant'Anna derivi più dal riempimento dello spazio, cioè dall'arte, che dalla misura materiale : « Et sono queste figure grande al naturale, ma stano in picolo cartone, perchè tutte o sedono o stanno curve, et una stae alquanto dinanci ad l’altra verso la man sinistra » (2).

E il Giovio nota il distacco dall’opera manuale ch'egli volle segnare: « magnam picturae addidit claritatem, negans ab iis posse tractari, qui disciplinas nobilesque artes veluti necessario picturae famulantes non attigissent » (3). Comunque, il merito di avere scoperta la posizione storica di Leonardo spetta a Giorgio Vasari :

(1) Op. cit. (2) Archivio Storico dell'Arte, 1, 1888, f. 1°, p. 4. (3) Op. cit.