La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

LA TRADIZIONE CRITICA SULL’ARTE DI LEONARDO 145

ravigliato il mondo s'’inorgoglì : credette che la grandezza di quegli artisti dipendesse dalle nuove cognizioni, e non dall’antica radice religiosa : l’unione con la quale era vita, e la separazione era morte. D'allora, il mondo ha voluto produrre i Michelangelo e i Leonardo con l'insegnamento di norme scientifiche, e, stupito, ha lamentato che non tornassero i Michelangelo ; senza comprendere che quei grandi Padri furono capaci di assimilare il nutrimento scientifico solo perchè radicati nella roccia di tutte le età; mentre l'insegnamento scientifico altro non è se non la piallatura di alberi, cui la radice sia stata tagliata » (1). 1

E quando la scienza di quegli artisti è l'anatomia — la scienza del sepolero — lo sdegno del Ruskin non ha più li-

— miti (2). Quando la religiosità della natura viene rotta dalla

caricatura, rifiuta; e sospetta che l'abitudine caricaturale di leonardo sia stata l'incentivo di tendenze innaturali nelle opere più elevate di lui (3). Eppure Leonardo aveva espresso certi « moti divini » che incutono rispetto al Ruskin, anche se ne cerca la spiegazione in elementi esteriori. Constata non esser possibile di realizzare una immagine divina, per esempio un Cristo. « Leonardo, penso, fece meglic di ogni altro; ma forse la bellezza del frammento lasciato a Milano (perchè a dispetto di tutto quel che.si è detto sulla ridipintura e la distruzione, quel Cenacolo è pur sempre il più bello che esista) dipende tanto dall’effeito molto impreciso dei guasti guanto dalla sua originale perfezione » (4).

E però, sinora, le riserve formulate dal Ruskin rimangono

(1) Stones of Venice, vol. II, pag. 56.

(2) Ariadne Florentina, 8 ed. 1873. London, Allen, 1907, pag. 289 e seg.

(3) Modern Painters, |® ed. 1843-1860. London, Allen, 1909, vol. IV, pag. 408.

(4) Modern Painters, vol. Il, pag. 229.

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