Bibliografia Vichiana I
ORAZIONI INAUGURALI
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innumerate, Giuseppe Vico (1661-1713 ?) il fratello notaio di Giambattista (cfr. F. Nicolini, La giovinezza di Giambattista Vico citata più oltre, p. 28) —trascrisse, e Giambattista emendò interlinearmente di suo pugno (non senza introdurre qua e là, parimente di suo pugno, qualche giunta marginale, più d’una volta rosicchiata dai tarli), un rifacimento, preparato, tra l’aprilemaggio 1709 e i primi mesi del 1710 (Nicolini, in Vico, Opp., Vili, 238), per un volumetto, che, lasciato bensì inedito, ma condotto a piena perfezione nel manoscritto, comprende le sette prolusioni recitate dal Nostro sino a tutto il 1708, cioè anche il De studiorum ratione, già, come si vedrà nel secondo paragrafo di questa sezione, pubblicato a parte nei primi mesi del 1709. Al quale rifacimento il Vico premise di sua mano, nel codice anzidetto, una sorta di sommario, che vuole essere, al empo medesimo, filo conduttore, e concepito così : DE STUDIORUM FINIBUS NATURAE HUMANAE CONVENIENTIBUS ORATIO I Ut mentis divinam vim usquequaque excolamus. ORATIO II Ut animum virtute et sapientia confirmemus. oratio ni quae est priorum appendix quaedam. Ut simulatam et vanam eruditionem fugiamus. DE FINIBUS POLITICIS ORATIO IV Ut quisque communi civium bono erudiatur. oratio v Ut armorum gloriam et imperii amplitudinem literis augeamus. DE FINE CHRISTIANO ORATIO VI Ut corruptam emendemus naturam, et humanam societatem, quo latius fieri possit, adiuvemus. Prima a vedere la luce, e giusta il testo del codicetto mentovato qui sopra per primo, fu la seconda orazione, edita dal