Bibliografia Vichiana I
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LOMONACO
lo stile, con cui aperse i suoi interni profondi sensi, paragonar si può a un torrente, cui i soli forti tragittan con sicurezza, mentre i deboli annegati rimangono per la rapidità delle acqne. Quale stupenda affluenza d’idee, quale accumulamento di verità in ciascuna pagina dei suoi scritti 1 Alcuni spiriti femminili si sono avvisati che sarebbe mestieri d’ ingentilirlo, senza por mente che lo renderanno meschino, vestendolo secondo le moderne raffinate fogge. Se tu togli a Tacito, a Dante, a Vico ciò che a’ lettori galanti pare agreste e selvatico, deformerai ogni bella e grande idea che le opere loro, sfolgoranti di filosofia, balenano. Sorvolando su un altro accenno al Nostro che è nelle medesime Vite (prima edizione, 11, 34, e cfr. sopra pp. 257-58), è da dire piuttosto che, nominato nel 1805 professore di storia e geografia nella Scuola militare di Pavia mentovata sopra (p. 418), il Lomonaco ebbe incarico di pronunciarvi il Discorso inaugurale, pubblicato poi nella stessa Pavia, presso i! Capelli, nel 1806. Secondo le istruzioni di Napoleone di fare « tout ce qui peut franciser les élèves », quel discorso sarebbe dovuto essere un’esaltazione della Francia imperiale. Fu invece una rievocazione del Machiavelli, del Bruno, del Campanella, del Gravina e del Vico ; il che spiacque tanto in alto che il colonnello Psalidi, direttore della Scuola, fu invitato dai ministro della Guerra del Regno italico a richiamare all’ ordine l’indipendente professore. E, ch’è più, il Lomonaco, pure facendo del suo meglio per giustificarsi senza avvilirsi, restò ormai, agli occhi della polizia napoleonica, una « pecora nera » : tanto che i suoi Discorsi letterari e filosofici , pubblicati nel 1809 presso il Silvestri di Milano e nei quali cita sovente il Nostro e qua e là ne rispecchia o contrasta qualche idea, furono sequestrati e violentemente attaccati nel foglio ufficioso diretto già dal Cuoco (v. sopra p. 414) : non ultima tra le cause del suicidio dell’ipersensibile autore. Cfr., tra gli altri, Giuseppe Bianchetti nelle Memorie dell’lstituto veneto di scienze lettere e arti, volume Vili (1860), pp. 181-213 ; Giulio Natali, La vita e il pensiero di Francesco Lomonaco, negli Atti della R. Accademia di scienze morali e politiche della Società reale di Napoli, volume XLII, parte II (1913), pp. 161-282 (specie 179-81 e 196-97); G. Mazzilli, Della vita, degli scritti e del pensiero filosofico e civile di Francesco Lomonaco (Taranto, 1913); F. Nicolini, in Cuoco, Saggio storico, edizione citata, pp. 363-66 ; Croce, Storiografia italiana nel secolo decimonono, I, 75. ll Rapporto al Carnai fu ristampato più volte in appendice al Saggio storico del Cuoco (cfr. p. e. citata ediz. del Nicolini, pp. 285-353). Del Lomonaco va ricordata altresì la propaganda orale fatta a Milano a favore della Scienza nuova : su di che è da vedere in modo particolare più appresso paragrafo 11, n° 3.