Bibliografia Vichiana I

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DELFICO - DE ATTELLIS

vilizzamento de ’ popoli e delle nazioni, presentate alla Reale Accademia delie Scienze di Napoli il 17 febbraio 1813 e pubblicate nel primo volume degli Atti (Napoli, stamperia reale, 1819), il Delfico, nel richiamarsi all’onomatopea per ispiegare il linguaggio non soltanto dei fanciulli, ma altresì degli uomini primitivi. « bamboli scrive della specie », s’incontra nuovamente col Vico (cfr. Opp., IV, capovv. 447 sgg.), ma forse quale era stato già, anche a codesto proposito, raffazzonato dal Pagano (v. sopra pp. 336 sgg.). Per ultimo, a giudicare dalla traccia datane da una necrologia di lui scritta da Raffaele Liberatore, l’inedito Saggio filosofico sulla storia del genere umano sembra condotto, su per giù, sulla falsariga della Scienza nuova. Per più ampi particolari, Pietro Calà-Ulloa, Pensées et souvenirs sur la littérature contemporaine du Royaume de Naples (Genève, Cherbuliez, 1858), I, 112-14 ; 11, 332, 333, 372 ; Cantoni, Giambattista Vico, pp. 324-25 ; Gentile, Dal Genovesi al Galluppi, pp. 18-87, specie 36-44 ; Croce, Storiografia italiana nel secolo decimonono I, 17-18, 30. —Le Ricerche sul vero carattere della giurisprudenza romana furono ristampate a Firenze, presso il Cambiagi, nel 1796; a Napoli nel 1815; e infine nel primo volume delle Opere a cura di G. Pannella e L. Savorini (Teramo, Fabbri, 1891) : cfr. ivi, p. 126. La necrologia del Liberatore sta nel Progresso del 1835: cfr. voi. XI, p. 315. 2. F. de Attellis. Francesco de Attellis marchese di Sant’Angelo, nato a Campobasso nel 1735, morto a Napoli nel 1810, è oggi un dimenticato. Ma quanta fama godesse ai suoi tempi, si scorge dalla commossa necrologia di lui, inserita dal Cuoco nel Corriere di Napoli del 24 marzo 1810 (Scritti vari, 11, 273-74). Aveva consacrato, si può dire, tutta la vita a raccogliere materiali per una storia dell’ Italia preromana, extraromana e antiromana, e in modo particolare dell’antico Sannio, sul quale nutriva le medesime opinioni sentimentali, e quindi più o meno pseudostoriche, dei suoi corregionali Giuseppe Maria Galanti e Vincenzo Cuoco (v. sopra pp. 328 e 413). Di codesto lavoro, al dire del Castaldi, egli avrebbe compiuto nel manoscritto anche il terzo e molto migliore volume, relativo allo Stato antico e attuale del Sannio. Ma fatto sta che, sopraggiunto dalla morte, non riuscì a dare fuori se non i primi due volumi (Napoli, stamperia Simoniana, 1805 e 1807), i quali, a ■cominciare dal titolo Principi della civilizzazione de’ selvaggi