Bibliografia Vichiana I
N. NICOLINI - DE CESARE
465
■di pp. cxxviii - 466). Per la recensione cuochiana (Monitore delle Due Sicilie del 31 marzo 1813) cfr. Cuoco, Scritti vari, 11, 281-82. Sulla Istoria de’ principi per la instruzione delle prove, cfr. Poli, supplementi ai Tennemann, IV, 699-700. La recensione del Carmignani sta nell’Antologia, n° 100 (aprile 1829), pp. 64-74. Un saggio delle lezioni di diritto penale del 1837-38 è pubblicato da F. Nicolini, op. cit., pp. 1-39. Per ultimo, i raccostamene dantesco-vichiani del Nicolini porsero occasione a un ampio studio, che, diviso in cinque artìcoli, fu col titolo Dante e Vico, inserito da Vjincenzo] d[e] R[itis] nei volumi XXX, XXXI, XXXII e XXXIV (1842, 1843, 1844 e 1846) degli Annali civili del Regno delle Due Sicilie. 5. G. de Cesare. Oltreché autore di storie (per esempio, della Storia di Manfredi re di Sicilia e di Puglia, Napoli, Di Stefano, 1847) e di romanzi storici, che erano quasi storie, e oltreché, vichianamente, grande ammiratore di Tacito, al quale sono ispirate certe Lettere romane dall’Blß aIV 830 di Roma (Prato, 1848), fu anche assiduo ed entusiastico studioso del Vico il napoletano Giuseppe de Cesare (1777-1856). Nel 1816 pubblicava nel Giornale enciclopedico di Napoli (111, 59 sgg.) col sottotitolo Pensieri, uno studio su I tre principi di Giambattista Vico, recensito T anno appresso nella Biblioteca italiana dell’Acerbi. Nel 1817 dava fuori in Napoli un Sommario dell’ ultima Scienza nuova, accodato all’edizione della Scienza nuova prima procurata dal Callotti (v. sopra p. 40). In certi Cenni degli studi storici, inseriti alle pagine 90-103 del primo volume (Napoli. Porcelli, 1832) del più volte citato periodico Il Progresso, diè inizio alla trattazione col ricordare che « intorno ai fatti ed alle cose umane due grandi sistemi dividono i filosofi : quello del Vico e quello del Condorcet » ; il sistema, cioè, dei ricorsi periodici e quello del progresso indefinito (v. sopra pp. 295-96 e 356-58). E al Vico infine si riferì più volte tanto nelle Considerazioni sulla storia (Napoli, 1847) quanto in qualche altro libro. Ciò non ostante, quando si fece a trattare anche lui il problema della certezza storica, che assillò tanto gli studiosi dei primi decenni dell’ Ottocento, non ne seppe trovare la soluzione se non, punto vichianamente, nella concordia delle testimonianze. Cfr. Ulloa, Pensées et souvenirs, I, 113, 329; 11, 306, 326, 328, 343; Giuseppe Del Giudice, La vita e le opere di Giuseppe de Cesare (Napoli, 1901, estratto dal volume XXXI dagli Atti dell’Accademia Pontaniana); Croce, note alla Letteratura italiana del secolo decimonono di Francesco de Sanctis (Napoli, Morano, 1897), 11, 192-93 ; Gentile, Dal Genovesi al 30