Bibliografia Vichiana I
STENDHAL ■ BALLANCHE
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scriveva nel suo diario di viaggio che gli si erano fatti comprare a Firenze « Genovesi, Vico » e altri libri del genere, e ch’egli sarebbe stato « charmé de trouver cela bon». E il 2 giugno osservava che in Italia il giovanetto era educato .« clan? quelque collège superstitieux avec les ìivres du sizième siècle »; che da quella « société de prètres » egli usciva « sauvage, siiencieux, souverainement défiant»; che per due o tre anni lavorava molto, ma, invece del Delolme o del Montesquieu, leggeva « Vico ou tei autre auteur suranné ». Donde appare che, anche dopo avere acquistato la Scienza nuova, il Beyìe era così lontano, non si vuole dire dal conoscere, ma dal supporre che cosa vi fosse dentro, da affermarla un libro di sentimenti preteschi, lavorato nel secolo decimosesto a scopo di educazione pretesca, e anche nei primi decenni del secolo decimonono adottato nei collegi preteschi. Proprio in quei collegi preteschi ove, salvo per quel poco che se ne propina nelle antologie scolastiche dei giorni nostri, non la ha letta mai alcuno ! Cfr. la serie di articoli dello Hazard citata più oltre. Sul Fiore, Croce, L’ amico napoletano dello Stendhal ; «M. di Fiore », in Una famiglia di patrioti, pp. 115-28. Circa il diario di viaggio dello Stendhal cfr. Rome, Naples et Florence , ediz. Paris, Calmano Lévy, 1911, pp. 345 e 380. 4. P. S. Ballauche. le nom de Vico est parvenu en France. M. Ballanche fut, je crois, le premier qui appela l’attention sur le traile De l’ancienne sagesse italique et sur les idées générales émises dan? la Science nouvelle L’ltalie n’oubliera pas sans doute i'esprit éclairé et pur, le cceur honnète. qui, le premier, a proclamò Fune de ses gloires méconnues. Le nom de Vico fut dès lors souvent prononcé ». Così, nella mentovata introduzione alla sua traduzione francese della Scienza nuova, la Cristina di Beigioioso (v. sopra p. 56), tanto più benevolente verso il lionese Pier Simone Ballanche (1776-1847), che aveva conosciuto nel salotto della signora Recamier e presso il Mignet, in quanto pare che l’autore della Palingénesie sociale fosse anche lui tra coloro che le si mostrarono larghi d’incoraggiamenti e aiuti durante Fanzidetta fatica vichiana. E certamente, se non il primo, il Ballanche fu tra i primi in Francia a consacrare al Vico un vero e proprio culto, degenerato qualche volta in un fanatismo non troppo diverso da quello che caratterizza taluni vichiani napole-