Bibliografia Vichiana II

partenente anche lui alla scuola giuridica vichiana napoletana (cfr. sopra pp. 462-63), nonché fratello minore dell’ abate Lorenzo (1787-1837), ossia d’uno dei primi maestri di Francesco de Sanctis, era Antonio Fazzini, morto in Napoli a soli ventott’ anni nel febbraio del 1840. Restano di lui due scritti di argomento vichiano : Applicazione dei principi della « Scienza nuova » alla confessione dei rei (Napoli, tipografia e litografia del Poliorama pittoresco e del Lucifero, 1838, di pagine 16, estratte dal Lucifero), e Poche osservazioni in risposta ad alcune difficoltà proposte sulla filosofia della storia e sul vichismo, inserite nel Foglio settimanale di scienze, lettere ed arti di Napoli, anno I, fascicoli 11 e 13 (23 marzo e 6 aprile 1839). Cfr. una necrologia del Fazzini pubblicata da Pasquale Stanislao Mancini nelle Ore solitarie del 1840 (fascicolo 11, pp. 47-49) ; Ulloa, Perisées et souvenirs, li, 266 ; F. de Sanctis, La giovinezza, frammento autobiografico, ediz. Cortese (Napoli, Morano, 1930), pp. 28 sgg. e 53. 8. E. Amante. Occorre ricordare una volta ancora Enrico Amante (1816-83) uno dei traduttori italiani del De uno e il probabile curatore della silloge ioveniana delle Opere del Vico (v. sopra pp. 25, 56, 144 e 145) e per il culto consacrato da lui al Nostro e per un suo studio privato di giurisprudenza aperto in Napoli, e nel quale, intorno al 1840, spiegava la Scienza nuova e altri scritti del Nostro. Lo testimonia il De Sanctis, che lo ebbe sin dall’adolescenza tra gli amici più cari e che scrive al riguardo : « Qual rivoluzione in pochi anni ! Simbolo di essa fu Vico redivivo, interpretato pubblicamente dal professor Amante, letto, ammirato, citato dappertutto». Pare inoltre che l’Amante avesse disteso e anche cominciato a pubblicare a dispense un commento alla Scienza nuova. Di esso, per altro, sono andate disperse così le poche pagine messe a stampa, come le altre manoscritte. Ulloa, Pensées et souvenirs, 11, 387 ; De Sanctis, La giovinezza, edizione citata, p. 100; L’ultimo dei puristi, nei Saggi critici, e dizione Cortese, li (Napoli, Morano, 1930), p. 313 ; Bruto Amante e R. Bianchi, Memorie storiche di Fondi (Roma, Loescher, 1908), pp. 349-55. 9. G. de Falco. Della filosofia della storia applicata alla giurisprudenza discorre nelle Ore solitarie del 1844 (pp. 64158), inspirandosi, tra altri, al Vico, l’avvocato penale napoletano Giovanni de Falco. Cfr. Ulloa, Pensées et souvenirs, li, 269.

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FAZZINI - AMANTE ■ DE FALCO