Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, S. 391

Capo VII. Case di Modena, Piacenza e Mantova.

371

questa volta i nostri soliti nemici che combatterono contro di noi ; ma pochi membri della società istituita per proteggerci, e anche per aiutarci con soccorsi materiali. Questi assalirono la Compagnia con gran furia, volendo non solo impedire che avesse il convitto, ma sterminarla per sempre dalla città. Or non volle Iddio che una tal guerra finisse col loro trionfo: i loro assalti furono vani, anzi ne venne a noi maggior libertà nella direzione del collegio e del convitto, poiché la società si distaccò da noi per ispendere le sue forze a vantaggio d 1 altra istituzione. Da quel momento non si accettarono nel convitto (com’ è manifesto) se non quelli che volevano frequentare le scuole nostre; e benché da principio, a cagione di varie infelici circostanze, non vi fosse molto buon ordine, non fu tuttavia, grazie al Signore, male di lunga durata, perchè vi furono posti sì efficaci rimedi, che subito se ne videro i buoni effetti, e il collegio venne in quel buon essere che sopra si è detto.

CAPO VII. CASE DI MODENA, PIACENZA E MANTOVA.

1. Casa di Modena ; la chiesa assai frequentata ; si cambia abitazione; persecuzione ; fine della lite per la chiesa. 2. Casa di Piacenza ; la nuova chiesa de! Sacro Cuor di Gesù ; i nuovi collegi e le residenze ad essi unite. 3. Residenza di Mantova, U) 1. Gli anni di cui parliamo furono per la residenza di Modena anni d’ abbondanza, ne’ quali si colsero copiosissimi frutti spirituali a gloria di Dio. Nel mese di maggio del 1891, predicando in San Bartolomeo il P. Alessandro Galleranì (celebre oratore della provincia romana), si distribuirono in quella chiesa ben dieci mila Comunioni, e di queste, mille trecentocinquanta nel solo ultimo giorno del mese. Questo fu un successo straordinario ; ma anche

U) Superiori della residenza di Modena : P. Ermenegildo Buccolo, per la seconda volta (1890-1892). P. Giampietro Bettini (1892-1893). P. Ermenegildo Buccolo, per la terza volta (1893-1894). P. Giacomo