Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù
Capo X. La Dalmazia.
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I 1 Imperatore, e in presenza di tutti i superiori degli ordini religiosi di quei paesi, raccolti per ossequiarlo, rivolta la parola al P. Lombardini, Superiore dei Nostri, lodò con chiari e alti elogi l’opera dei Gesuiti in Dalmazia, e in particolare quella dei missionari. Tutti restarono sommamente maravigliati, perchè, quantunque fossero presenti i superiori di ordini religiosi degnissimi di venir lodati, l’lmperatore parlò solo al P. Lombardini, e lodò unicamente i fatti della Compagnia di Gesù. Ma probabilmente era informato della guerra indegna che a noi si faceva ; e gli parve dovere di buon sovrano far maggiori carezze a coloro, che più degli altri erano ingiustamente perseguitati. Nella festa de! Sacro Cuor di Gesù di quello stesso anno 1891, il P. Lombardini, delegato a questo effetto dal Vescovo, benedisse la prima pietra della nuova cappella e casa. Dovettero i Padri superare parecchie persecuzioni, sì nell’ imprendere il lavoro come nel proseguirlo ; perchè i nemici volevano farli smettere ad ogni modo : ma il Signore tutte le dissipò. Così avemmo a Spalato una nuova casa assai bella, comoda e adatta all’ osservanza della disciplina. Quattr’ anni appresso, similmente nella festa del Sacro Cuor di Gesù, fu aperta al pubblico la chiesetta dedicata allo stesso Divin Cuore, che diventò carissima alla popolazione di Spalato, e anche ad altre lontane. Qui cominciarono a crescere in gran maniera le fatiche dei Nostri, e con le fatiche il frutto: perchè non mai abbandonando la loro occupazione principale, le missioni per la Dalmazia e le altre province vicine, dovevano ufficiare la nuova chiesa e soddisfare a moltissimi, che venivano per confessarsi. Oltre di questo, l’anno 1897, si addossarono un nuovo e ben grave peso, ma di grande giovamento alle anime, il catechismo ai fanciulli, massime ai più poveri e più abbandonati della città: il quale fin da principio si regolò sul modello dei catechismi che si fanno in Lombardia col metodo prescritto da San Carlo. Nel 1899 poi, s’istituì anche un oratorio, e si dedicò a San Giuseppe : questo era destinato specialmente per ragazzi artigiani. Così i figli di Sant’ Ignazio alle parole dei loro nemici rispondevano coi fatti. La carità di Gesù Cristo li urgeva e stimolava; e quindi amavano quelle genti, di qualunque nazione esse fossero, d’ un amor vero, non a parole e con la lingua, ma in opere e verità.