Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, S. 87
Capo XI. I sacri ministeri.
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recchiarsi, alla fine d’ un anno o due si trovassero «pronti per più difficili e più frequenti discorsi. Nelle domeniche si facevano anche istruzioni catechistiche al popolo, le quali istruzioni erano in gran maniera gradite e non meno che gradite, fruttuose. Almeno una volta I’ anno poi si davano nelle chiese nostre gli esercizi di Sant’ Ignazio, dei quali si ragionerà più innanzi. Avidissimamente erano uditi dal popolo i discorsi del mese di maggio. Questa cara funzione in onore di Maria non era allora così diffusa come al giorno d’ oggi, e in molti luoghi non si praticava affatto fuori delle nostre chiese : ma in queste non poteva mai mancare, e vi si soleva spiegare tutta la pompa possibile : festivi ornamenti della chiesa e dell’ altare, gran copia di lumi e di fiori e i soavi canti de’ fanciulli. Grandissimo era il concorso del popolo e parimente copioso il frutto. F veramente il mese di maggio recava tutti i frutti delle sacre missioni e risvegliava negli animi dei fedeli la divozione alla Madonna, se alquanto assopita, e ove già fosse viva e ardente, la faceva crescere a maraviglia. Dei Veronesi si narra che tutti, grandi e piccoli, andando alla funzione del mese di maggio in San Sebastiano, ne riportavano un insigne desiderio di onorare Maria; la città echeggiava delle sue lodi e perfino i muri delle case le portavano scritte. Fruttuosissimi furono i mesi di maggio predicati in San Bartolomeo di Modena nel 1846 e nell’anno seguente dall’angelico P, Tito Facchini, di cui sopra si è fatta menzione. Le memorie di quegli anni narrano che molte persone, anche insigni per nobiltà e per dottrina, entravano in San Bartolomeo più ore prima per assicurarsi un buon posto. Fin dai primi giorni l'immagine di Maria era onorata da lumi innumerabili, che poi crebbero per le offerte dei divoti. Fu appunto ne! maggio del 1846 che il P. Facchini mise in venerazione l’immagine della Madre di Dio, che per essere simile a quella portata più anni sul petto da! Nostro S. P. Ignazio fu chiamata Santa Maria del Cuore. Le si offersero doni d’oro e d’argento e altre cose preziose con gran quantità di ceri e olio e fiori artificiali. Uno dei frutti del mese di maggio del 1846 fu che al suo termine si accrebbe di molto il concorso del popolo alla nostra chiesa. Tutti i giorni sul cader della sera molte persone venivano a salutare l’immagine dì Maria. Maria poi premiò con numerose grazie la divozione dei Modenesi, Un