Il Ritorno e la dimora a Messina di Don Giovanni d'Austria

riogratì desiderebberu conoscere o veder meglio lumeggiato appare dai ricordi lasciati da lui e dagli altri scrittori contemporanei, i quali, quand’anche non incorsero in gravi omissioni di vicende e di circostanze, di ciò che videro o s’interessarono non sempre ebber cura delia esattezza, o di vagliarne la peculiare importanza. Ad aver, quindi, un quadro possibilmente fedele e completo di cotesti avvenimenti, di origine allatto locale, sarebbe stato mio desiderio di compulsare « di confermare le asserzioni dei nostri cronisti con prove sicure, e specialmente con i documenti officiali e con i registri di contabilità del Comune di Messina. Ma degli uni e degli altri anch’io, come tanti studiosi, non ebbi che a deplorarne la distruzione (1), con sommo discapito degli interessi e della cultura storica di questa città, avvenuta nelle giornate del settembre 1848, per lo scoppio di una bomba lanciata dalla Cittadella sull’ala destra del Palazzo Municipale, nel mentre che i soldati della libertà siciliana ed i cittadini più animosi, contrastavano palmo a palmo il terreno alle truppe borboniche, comandate dal Satriano. Da tanta rovina furono soltanto risparmiati, oltre a pochi volumi giacenti in altri uffici del Comune, (piasi tutti i registri dell’antico banco pubblico, detto la Tavola Pecuniaria , i quali, per avventura, eran custoditi nei locali a pian terreno dello stesso Palazzo Senatorio , occupati nel 184<> dalla Cassa di Corte, poi Banco Regio dei reali domini di là del Faro (1850). Riordinandosi pochi anni or sono per cura del nostro Municipio i registri della Tavola Pecuniaria —di questo istituto che tanto opportunamente provvidde ai bisogni del commercio messinese in tempi di floridezza economica «*d industriale, ed alla circolazione dei capitali delle aziende private e delle pubbliche amministrazioni sino al 184fi —si rinvennero pure una diecina di «Giornali di Cassa» dei banchieri Francesco Ansatone & figli e Eredi di Oior. Salvo di Balsamo & Sodi, i quali prima della costituzione della suddetta Tavola, avvenuta per atto del 'Sò settembre 1587, aveva» successivamente assunto l’ufficio di tesoreria del Comune. Benché in sì scarso numero non è a dire di quanta importanza si rendano per la storia nostra; sicché io, con grande cura ed amore, mi diedi a trascrivere da essi quanto ho creduto degno di nota , animato a ciò anche dalle sollecitazioni del mio

(l) Op. cit. i’rel’ttz. pag. X c piig. L’o2.

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