L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

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L ? ITALIA E LA QUESTIONE DEL CALENDARIO

Chiesa greca ; sia perchè essa ci avverte, abbastanza in tempo, che il buon volere della Russia potrebbe eventualménte, venire paralizzato dall’ opposizione del Fanar. Quella Dichiarazione mi riserbo di citarla testualmente e di accompagnarla con brevissime ed ovvie osservazioni pratiche ; vediamo prima in che termini la Russia e con essa il Montenegro, che fece propria la risposta della Russia al Patriarcato di Costantinopoli si mostrarono disposti, rispondendo alle circolare patriarcale del 12 giugno 1902 (v. st.), ad accettare 1’ unificazione delle date. L’importante documento comparve nello Tserhovnya Viedomasti, organo del Santo Sinodo di Russia ; ed ecco ciò che vi si legge e che più fa al caso nostro. « La questione di un cangiamento, ovvero di una par* ziale riforma del nostro Calendario così le Tserhovnya » Viedomosti del 1-1 giugno (v. st.) 1903, pp. 255-256 agita » essa pure non poco, e da molto tempo, le menti degli Or» todossi L’ adozione del nuovo stile nelle cose puramente » civili, senza modificazione dei « Paschalia » nè trasferì> mento delle feste religiose, ma colla semplice denomina» zinne delle date in conformità col nuovo stile cosicché, » per dare un esempio, il giorno attualmente indicato come » il 6 gennaio diventerebbe, pur continuando ad essere la » festa dell’ Epifania, il 19 dello stesso mese non arre» citerebbe per certo, nessun sensibile nocumento agli intesi ressi della nostra Chiesa, atteso che, in via di fatto, il » Calendario giuliano resterebbe in pieno vigore come Calen» dario religioso. Soltanto la festa del capo d’ anno più non » coinciderebbe colla Circoncisione di Nostro Signore, bensì » col 19 dicembre ; come già avviene nella Chiesa ortodòssa » del Giappone che si trova obbligata ad accomodare le sue fe» ste alle date del nuovo stile, colà in vigore. » E più innanzi, a mò di corollario : « Pertanto, noi saremmo, per parte no» stra, in favore del mantenimento del Calendario giuliano » come Calendario religioso , accordando, tutt’ al più, le ino-2 difìcazioni ponto sostanziali ( formolnya) testé indicate, re» lativamente al capo d’anno e alla nuova denominazione p delle date. » (*) Pertanto la Russia, dopo aver essa stessa nettamente formulato quella distinzione fra 1’ unificazione delle date e l’unificazione delle feste che son venuto indicando, si mostra di-

(*J L’ intero documento può leggersi, tradotto In francese, nel N.° di Marzo 11)04 degli Echos d’Orient periodico assai dotto ed apprezzato dai bizantinisti. È pubblicato a Parigi ma la sua redazione è a Costantinopoli.