La diplomazia europea

l'equilìbrio italiano

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« differenti sovrani di possedere il suo ter« ritorio, e dal timore che V un d’essi impa« dronendosene esclusivamente non acqui« stasse una preponderanza eccessiva ». Quando i re, per formare i territori nazionali, dovevano abbattere baroni, vescovi, abati, grammaestri e comuni, quegli interessi offesi si coalizzarono per impedire l’opera delle monarchie, e trovarono un torte appoggio nella chiesa: quel fatto si fece più manifesto con la riforma, quando le lotte politiche si chiamarono religiose. E poiché I Italia era la sede de’ papi, i re vi si diedero la posta per dominarvi. Alcuni attribuiscono a Lorenzo il Magnifico italiano, ed a Firenze ebbe nome il machiavellismo. Il segretario fiorentino è uno scrittore originalissimo, e si distacca da’ classici greci e latini: il Prin cipe non ha riscontro con nessun’altra opera dell’antichità. Però Machiavelli non fece che elevare a teoria ciò che da qualche tempo era pratica di governo, pratica che non aveva scrupolo de’ mezzi pur di raggiungere il fine: Luigi XI in Francia e con minor finezza Ferdinando il Cattolico in Spagna, avevano dato gli eserapj di un tal governo. II machiavellismo non è ancora diplomazia; ma in esso si scorge una tendenza di evitare