La diplomazia europea

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Guglielmo 111

d’Orange, lo statoldero d J Olanda, la lega d’Augusta divenne la gran lega del 1659. Guglielmo 111. Guglielmo appena entrato a Londra cacciò l’ambasciatore francese. « Barillon era molto ansioso di rima« nere pochi giorni a Londra, ed a tal fine « nulla omise per propiziarsi il partito vitto« rioso. Per le strado placava il popolaccio, « che istizzito riguardava al suo cocchio, « con il,gettare ad esso delle monete. A « tavola bevette alla salute del principe « d’Orange. Ma Guglielmo non era uomo » da esserne gabbo. Prima che cadesse il « giorno Barillon fu ammonito di dover la* « sciare l’lnghilterra entro ventiquattrore. « Egli supplicò vivamente per breve remora; « ma i minuti erano preziosi: l'ordine fu « ripetuto in modo più imperioso, ed egli « a malincuore partì per Dover. Perchè « alcun segno di sprezzo c diffidenza non « fosse omesso, tu scortato tino alla costa « da uno de’ suoi concittadini protestanti, « cui la persecuzione aveva cacciato in esi« lio ». (Macaulay) La tregua di Ratisbona che doveva durare ventanni, ne durò appena quattro; Luigi colta l’occasione della successione del Palati nato, che pretendeva per sua suocera, invase il Reno, e cominciò la guerra di Ger-