La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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LA POLITICA ANTIT ALTANA IN AUSTRIA-UNGHERIA

In Dalmazia certamente mai vi fu un irredentismo diffuso; eppure dal regime di Taaffe dal '79 in poi l'elemento italiano delle città costiere vi fu combattuto per mezzo dei luogotenenti (tutti generali dell’esercito con l'aiuto delle campagne slave e con baionette e con la minaccia dei cannoni delle navi da guerra (1) in modo, che oramai in tutta la provincia, meno a Zara che resiste ancora, gli italiani sono privi di ogni rappresentanza nella vita pubblica, di ogni diritto politico. Avevo conosciuto vecchi dalmati italiani, che sostennero le prime lotte contro l’invadente atavismo governativo, militare, che con devota com mozione parlavano del vecchio imperatore e quasi si gloriavano di aver combattuto per lui sotto Lissa. Ebbene questi erano i pericolosi irredentisti da combatterai ! Oggi però un ben più pericoloso irredentismo iugoslavo serpeggia in quella provincia ed è giusto, che vi sia e che trionfi ! (2). Con tutto eiò ancor sempre in Dalmazia, ove l'elemento italiano è ridotto ai minimi termini, la strategia militare vuole cancellarne gli ultimi resti combattendoli ad oltranza in ogni campo, economico e politico. Addurrò qualche fatto d’incontrovertibile autenticità. Nel 1903, l’italiana « Impresa dj pubblica e privata illuminazione a gaz acetilene ed affini di Venezia » per mezzo del suo ingegnere signor Viganò aveva stipulato un contratto con il comune di Catturo assumendo i lavori d'impianto dell'illuminazione e della canalizzazione della città. Nel 1908, quando i lavori erano già in corso, giunge improvvisamente al comune la proibizione di continuar i lavori. Il podestà, un croato, l'on. Radimiri si rivolge alle autorità superiori competenti protestando e chiedendo le ragioni; tutte le risposte indicano, che la proibizione è partita per volontà del generale Varescianin, comandante del corpo d’esercito in Dalmazia. Il podestà va anche da lui e per tutta risposta riceve le testuali :

(1) Arturo Colautti, il noto poeta e pubblicista, allora direttore pugnace di un giornale italiano a Spaiato, fu aggredito da soldati, appo* stati in agguato, e gravemente ferito ; ancora a Spalato per le elezioni amministrative onde intimorire gli elettori italiani guidati dal podestà Antonio Baiamonti, bella figura di patriota intemerato, le truppe arrestavano in massa gli italiani, e le navi da guerra erano apparse in porto con i cannoni puntati contro la città (vedi un opuscolo di A. Baiamonti in proposito !). (2) Anche « Nereus * (op. cit.) è costretto a contemplar il caso, in una guerra balcanica dell'Austria, di un’insnrrezkme dei jugoslavi austriaci in Dalmuaia e in Croazia !