La politica antitaliana in Austria-Ungheria

49

LA POLITICA ANTITALIANA IN AUSTRI A-UNG BERI A

Tnnsbruck od a Vienna, alle dimostrazioni in Italia e qui non intendiamo i dannosi eccessi irredentistici, che spesso forse son promossi da agenti provocatori dei partiti antitaliani deir Austria— le proteste italiane arrivan più in alto e trovan in qualche ministro una personalità, che sappia far valere anche la propria volontà e si adoperi a far trionfare il giusto postulato degli italiani è quasi certo, che un intrigo delle solite sfere antitaliane dall’ alto o dal basso sventerà tutte le buone intenzioni del ministro. E T intrigo sarà sempre a base d’irredentismo e di agenti provocatori. Un paio di fatti tipici ad esempio e se ne traggano in Italia i debiti insegnamenti. Due anni fa circa pareva, che il parlamento austriaco stesse finalmente per concedere la facoltà giuridica italiana a Trieste forse dietro intervento del conte Aehrenthal in alto, presso l’imperatore e presso i ministri; persino il rappresentante del partito cristiano-sociale, clericale e militarista per eccellenza, il prof. Schmid, nel suo discorso alla camera vi si dichiarava favorevole. Ma i soliti nemici degli italiani si misero subito all’opera : approfittarono di una grande gita di triestini a Milano, che aveva luogo in quei giorni, per provocare mediante propri agenti segreti sapientemente dispersi fra i gitanti delle sciocche dimostrazioncelle antiaustriache, irredentiste a base di innocue grida e di sventolii di bandiere; qualcuno dei gitanti vi sarà caduto credendo forse suo dovere patriottico di associarsi alle grida provocatorie; il fatto si è, che al ritorno a Trieste la polizia procedeva a parecchi arresti di triestini, di cui aveva nomi, connotati, dati di fatto e persino fotografie fatte a Milano per escludere ogni alibi; appena allora i triestini si ricordarono di certi figuri, che parteciparono alla gita, facevano la conoscenza di tutti scambiando i biglietti di visita, erano i più sfegatati patriotti, avrebbero voluto ammazzare raezz’Austria, eccitavano a far dell’irredentismo e facevano... i fotografi dilettanti. S’imbastì il processo di Graz, cui accennai sopra, che dopo parecchi (8) mesi di carcere inquisizionale finì con l’assoluzione degli accusati, ma intanto i giornali slavi e tedeschi vi avevan levato un gran rumore intorno gridando al tradimento degli italiani, che ancora chiedevan l’università a Trieste, e nello stesso tempo ai deputati austriaci e ad altri personaggi influenti fu mandato (da chi ?) a documento del pericolo italiano a Trieste