Per un'intesa economica fra l'Italia e l'Austria

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Entità degli armamenti e potenzialità della marina da guerra non stanno dunque affatto, come già dicemmo, in rapporto con lo sviluppo del commercio estero e della marina mercantile. E i circoli industriali e commerciali meglio d’ ogni altro comprendono che il fiorire del commercio estero dipende da ben altre ragioni che dal numero delle navi da guerra. Uno scrittore inglese, Norman Angeli, osserva giustamente (1) : « Noi potremmo costruire ancora 50 dreadnoughU e non per questo venderemmo all’estero un temperino di più ». Egli nota ancora che all’esportazione inglese nel Canada, benché essa sia potentemente protetta dalla fiotta inglese, vien fatta una forte e crescente concorrenza da Stati poco o affatto « protetti » come l’Olanda, il Belgio, la Svizzera. Se nel Brasile o nell’Argentina il negoziante dà la preferenza al viaggiatore tedesco di fronte all’inglese, ciò non avviene certo perchè il compratore sappia che la Germania sta per avere tante dreadnoughts quante ne possiede l’lnghilterra.

(I) Noeman Angele, Die grosste Tàuschung (La più grande illusione), Lipsia, 1910.

Marchi Belgio 5.80 Olanda 8 Xorvegia Inghilterra e Colonie . . . 44 Stati Uniti 75 Germania 88 Francia 93 Italia 108 Austria-Ungheria .... 137 Turchia .... 150 Russia .... 259