Un poeta dialettale friulano, imitatore del Béranger

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che Festensore della vita premessa alFediz. Bardusco delle poesie fa, in una frase, allo studio dello Zorutti adolescente sul Buratti e sul Lamberti. Del Grétti; del Pozzobon e del Nalin nè pure una parola. Ma di questo in un altro stu-

sare sotto una bandiera vecchia la merce nuova. Di queste (e probabiluiente di più altre) correvano allora vari esemplari in Friuli. Quanto allo Young, oltre la traduzione in prosa del Loschi ristampata più volto a Venezia, era discretamente diffusa quella, in versi, dei fiottoni, nelle varie ristampe venete. Tutte queste traduzioni erano accessibilissime allo Zorutti perchè rientravano nella letteratura di moda, e correvano per le mani delle signore. Non cosi il Foscolo, il Pindemonte, il Bertela, ecc., almeno tra noi. Appartenevano essi a un genere di letteratura più aristocratico, nè le ristampo erano numerose; e perù nessuna meraviglia se nello Zorutti non se no trovi traccia Cosicché crediamo ch'egli abbia derivato qucdlo che ha di poesia lugubre o sentimentale dalle traduzioni del Ges&nor e dello Yonug {egli nomina lo Young parecchie volte, e ne la rassegne a la fleste di Baiarla lo canzona anche un pochino, come soleva fare, da buon poeta burlesco, con tutti quelli che ammirava) direttamente; e in parte, specialmente per il Cassirer, dalle imitazioni die se ne facevano tra noi quando ne venne, tarda tarda, la moda. Per ciò che è sentimento della natura puro e semplice, probabilmente non i tedeschi, non i francesi, ina il Lamberti e qualche poco il Buratti ed il (fritti, (e attraverso la traduzione veneziana il Meli), hanno contribuito alia sua poesia. Ecco spiegato perchè lo Zorutti, satireggiatore dei romantici si avvicini tanto alla loro maniera nella poesia lacrimosa « sentimentale ; contraddizione che deve saltare agli occhi, e che pure nessuno s’era dato la briga di spiegare. [Adesso, correggendo le bozze, posso rimandare chi voglia saper qualche cosa di più sulla coltura dello Zorutti, al uiio articolo P. Z. e VArcadia, in Nuove Pagine, I, 5-6, e alla mia nuova memoria, letta all'accademia di Udine il 27 Giugno del corr. anno 1908, su P. Z. e 1 poeti dialettali veneziani, di cui è uscita una parte nella Patria del Friuli del 1° Luglio, o che uscirà tutta nella prossima annata degli Aio’.]