Bibliografia Vichiana I

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CARTEGGIO

nell’ Aggiunta all’Autobiografia (Opp., V, 60) era oggetto un contratto che il Sorvillo affermava falsificato dal notaio (aneli’ esso ignoto) che lo aveva stipulato. Pertanto l’arringa del Nostro, che dal suo racconto appare interminabile, constava, oltre che dell’ esordio e della perorazione, di ben trentasette punti, nei quali il dicitore diè o s’illuse di dare trentasette prove della falsificazione di cui si disputava (cfr. anche F. Nicolini, Giambattista Vico nella vita domestica, pp. 22-27).

XV LE ANNOTAZIONI ALLA « SCIENZA NUOVA PRIMA »

Vedere sopra pp. 45 sgg.

XVI LA « NOVELLA LETTERARIA » PREMESSA ALLA « SCIENZA NUOVA SECONDA »

Si veda sopra pagina 48.

XVII IL RIFACIMENTO DELL’ « AUTOBIOGRAFIA »

Cfr. ciò che se n’è detto sopra alla pagina 64.

XVIII CARTEGGIO

Temperamento e genere di vita inibivano al Vico un carteggio dell’ampiezza di quelli d’un Muratori o d’un Voltaire. Tuttavia le lettere ch’egli scrisse e quelle che ricevè non furono al certo le cento o poche più che ci sono pervenute (v. sopra pp. 69-76). Molte altre sono dovute andare disperse e, tra queste, sicuramente, una cinquantina di Antonio Magliabechi, del conte Antonio Coppola, di e a Giovan Mario Crescimbeni, di monsignor Filippo Maria Monti, del e al conte