Bibliografia Vichiana I

CAPITOLO DECIMO RACCOLTE A STAMPA PARZIALI 0 TOTALI DELLE OPERE DEL VICO

I UNA MANCATA EDIZIONE DEGLI « OPERA OMNIA »

AI dire del Vico (Opp., V, 70-71), nel secondo semestre del 1729 stampatori veneziani, diversi da colui che s’era assunta la mancata riedizione della Scienza nuova prima (v. sopra pp. 45-47), avrebbero interessato a Napoli il libraio Bernardino Gessari e il tipografo Felice Mosca a procurare loro, editi o inediti che fossero, tutti gli scritti vichiani elencati nel catalogo soggiunto all’allora pubblicata Autobiografia, asserendo a parole di volerne « adornare » le loro biblioteche, ma bramando in realtà di stamparli in un solo corpus, con la speranza che la « Scienza nuova Farebbe dato facile smaltimento ». Senonché, per mostrare loro « che gli conosceva quali essi erano», il Vico fece intendere che «di tutte le deboli opere del suo affannato ingegno arebbe voluto che sola fusse restata nel mondo la Scienza nuova, ch’essi potevano sapere che si ristampava in Venezia ». In mancanza di altri documenti, non si può dire se il così poco astuto filosofo imbroccasse il segno nel supporre che quei richiedenti fossero librai camuffati da studiosi. Certo è che, se quell’edizione fu effettivamente divisata, essa non ebbe neppure un principio di esecuzione.