Bibliografia Vichiana I

PRIMA RACCOLTA DI « ORATIONES »

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II UNA MANCATA EDIZIONE DI « OPERA SELECTA »

E avere appena un principio d’esecuzione fu la sorte d’un disegno analogo concepito a Napoli in anno incerto, ma non troppo posteriore al 1760, da taluni postumi ammiratori del Vico, i quali trovarono anche nel napoletano Michele Stasi il libraio disposto ad assumersi le spese di stampa. Senonché quell’iniziativa, che, attuata, avrebbe potuto salvare almeno qualcuno degli scritti ora dispersi, incontrò ostacoli, riconducibili tutti, sembra, alla pigrizia, in chi meno si crederebbe, ossia in Gennaro Vico. E, anche dopo che, « quasi obsessus quotidie » dai promotori di quell’edizione, finì col cedere, egli si propose bensì di ristampare la Scienza nuova nella sola redazione del 1744, si dichiarò disposto, inoltre, ad aggiungere taluni piccoli scritti già editi e, insieme, il rifacimento, allora non ancora perduto, dell’ Autobiografia (v. sopra p. 64) ; ma, quanto poi alle altre opere inedite, delle quali il padre aveva donato gli autografi « discipulis vel amicis suis, quos prae alios diligebat », affermò vano il « summum studium » posto da lui in ricercarle. E si che, in quel tempo, vivi ancora quei donatari o i loro eredi immediati, se quello « studium » fosse stato veramente « summum », qualcuna (e per lo meno quelle ritrovate posteriormente) sarebbe pure venuta fuori ! Comunque, della divisata edizione, sebbene ridotta a .proporzioni assai modeste, non si stampò, che si sappia, ne plagula quidem. Anzi di quel disegno si sarebbe perduto ogni ricordo, se tra le carte vichiane ora della Nazionale di Napoli non fossero restati due abbozzi d’un'avvertenza proemiale redatta da Gennaro in latino ; quella appunto dalla quale si sono tratte le notizie riferite sin qui, e cbe, pubblicata dal Croce nella vecchia Bibliografia, pp. 112-13, giusta l’abbozzo meno imperfetto, è stata ristampata dal Nicolini nel volume ottavo della sua silloge (pp. 308-309).

III LA PRIMA RACCOLTA DI « ORATIONES »

Non è da escludere che tra gl’ignoti promotori di quella mancata edizione fosse l’allora studente, poi archeologo di